Il consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia ha riconfermato come suo presidente Riccardo Sorrentino, con cinque voti (e quattro voti a Massimo Cherubini) al secondo scrutinio.
Vicepresidente, dopo la rinuncia di Paolo Brambilla, eletto al secondo scrutinio con cinque voti (e quattro a Massimo Cherubini), è Massimo Cherubini, eletto con quattro voti (due voti ad Ancilla Fumagalli e tre bianche).
Nella carica di segretario è stata confermata Rosi Brandi, con sei voti (e tre bianche) e tesoriera è Ester Castano con cinque voti (e quattro Laura Verlicchi), alla quale sono state affidate le deleghe su Free Lance, Giovani, Nuovi giornalismi e Pari opportunità.
Completano il Consiglio Rossella Verga, Laura Verlicchi, Andrea Nicastro (professionisti), Ancilla Fumagalli e Paolo Brambilla (pubblicisti).«Bisogna continuare a innovare come è stato già fatto nella precedente consiliatura» ha detto il presidente Riccardo Sorrentino nella prima seduta del nuovo Consiglio (in basso il testo del suo discorso). «Occorre far fare un balzo in avanti alle tre grandi attività dell’Ordine: la Formazione continua, che assume un’importanza sempre maggiore per ridare al giornalismo il ruolo che gli compete nelle nostre società liberaldemocratiche; la deontologia, nella consapevolezza che la responsabilità sarà sempre più l’elemento distintivo di chi fa giornalismo rispetto a chi fa comunicazione; la difesa continua della libertà di espressione in tutte le sue forme, che rappresenta la linfa vitale del nostro lavoro, in un mondo in cui c’è più che mai bisogno di distinguere tra l’approccio giornalistico alla verità dei fatti e l’approccio tipico della comunicazione politica e pubblicitaria.
«Per vigilare sulla libertà di stampa e sui doveri che inevitabilmente comporta – ha continuato Sorrentino – nel 1957 Albert Camus, filosofo, da poco premio Nobel per la letteratura e grande giornalista libertario, antiautoritario, antifascista, chiedeva un Ordine dei giornalisti per la Francia, che non lo ha mai avuto. L’Italia ha la fortuna di averlo: dobbiamo prenderci cura di questa istituzione perché sia sempre più un punto di riferimento imprescindibile di questa professione e anche, perché no, un esempio da imitare».
Siedono nel Collegio dei revisori anche Simone Fanti (professionista) e Angela Battaglia (pubblicista)