Con i suoi quasi 23.600 iscritti al 31 dicembre 2021, l’Ordine della Lombardia è il più grande Ordine regionale dei giornalisti d’Italia
Professionisti e pubblicisti
I giornalisti professionisti, per i quali il giornalismo è l’attività principale, sono in Lombardia oltre 8.200 (circa il 35% della categoria), concentrati prevalentemente nella provincia di Milano con proporzione di circa 20/1 rispetto alla media delle altre province. I pubblicisti, che svolgono il giornalismo come attività parallela ad un altro lavoro, sono il 56% degli iscritti, la metà dei quali residenti a Milano, ma distribuiti con numeri rilevanti (tra i 500 e gli 800) anche nelle altre province.

Componente femminile
Dopo un lungo periodo di flessione, nel 2021 la presenza femminile tra gli iscritti all’Ordine lombardo è tornata a salire, anche se di sole 60 unità rispetto al 2020, e le donne oggi rappresentano circa il 43% della categoria. La percentuale sale al 46% tra i giornalisti professionisti, ma si rimane lontani dallo storico “sorpasso” avvenuto nel 2010 quando tra gli iscritti all’Ordine lombardo le donne giornaliste avevano raggiunto quota 50,3%.
Negli organi direttivi dell’Ordine, 3 consiglieri su 9 sono donne. A una Consigliera donna è stata assegnata una delega specifica alle Pari Opportunità (insieme alle deleghe a giovani e nuovi giornalismi). Il rispetto della rappresentanza di genere viene osservato nella scelta dei relatori per i corsi organizzati in house, dove si presta attenzione ad avere almeno il 30% di donne.

Visione
Il mercato dell’informazione è sempre più globalizzato e digitale. Questo ha già cambiato lo statuto della professione giornalistica, mettendo in discussione la mediazione intellettuale assicurata fin qui dai professionisti dell’informazione. Noi riteniamo essenziale questa mediazione. Pensiamo dunque che l’Ordine della Lombardia debba interpretare e governare i cambiamenti, rafforzando il ruolo della mediazione giornalistica – ovvero il filtro critico e il presidio deontologico a vantaggio degli utenti – fin qui assicurati da chi è iscritto all’Ordine.
Abbracciare le novità, aprire lo sguardo sulla realtà internazionale, scoprire e scambiare buone pratiche e cercare soluzioni partendo dai risultati acquisiti è la nostra visione del contesto in cui ci muoviamo.
Missione
Ci prefiggiamo di rappresentare tutti i giornalisti che operano in Lombardia per rafforzarne l’autorevolezza, per un’informazione libera, corretta e indipendente, assicurando loro un presidio deontologico che li aiuti nel lavoro quotidiano, a tutela loro e degli utenti.
Attraverso la formazione continua, intendiamo fornire ai giornalisti che operano in Lombardia gli strumenti e il supporto per lavorare meglio e per entrare, rimanere o ricollocarsi nel mondo del lavoro.

Valori
I nostri valori fondamentali discendono dalla libertà di espressione, di informazione e di critica affermate nell’art. 21 della Costituzione Italiana e dalla legge di istituzione dell’Ordine (69/1963) e si rifanno ai principi elencati da numerose carte deontologiche riunite nel Testo Unico dei Doveri del Giornalista:
– il diritto del pubblico a un’informazione corretta e imparziale, basata sul controllo e il rispetto delle fonti e sull’equidistanza dalle posizioni politiche;
– il rispetto dei principi deontologici nell’utilizzo di tutti i mezzi di comunicazione, compresi i social network;
– la tutela del lavoro giornalistico e la solidarietà tra colleghi, il contrasto al precariato e all’abusivismo;
– il rispetto dei diritti fondamentali quali identità personale e diritto all’oblio, privacy e tutela dei dati personali, massima tutela dei minori coinvolti in episodi di cronaca, tutela dei soggetti deboli, tutela degli stranieri, presunzione di non colpevolezza, dovere di rettifica ecc
Sono inoltre valori che l’Ordine della Lombardia sostiene sia nella quotidianità interna che nella formazione ordinaria:
– l’attenzione a non utilizzare linguaggio violento e il contrasto ai linguaggi discriminatori, sui quali vorremmo anche formare i nostri iscritti in ambito europeo;
– la sostenibilità ambientale e le politiche energetiche;
– le pari opportunità e la rappresentanza di genere: nel Consiglio dell’Ordine siede una Consigliera con delega alle pari opportunità;
– l’attenzione ai bisogni della categoria: in quest’ottica, stiamo sviluppando un questionario e un database che, seppur nel rispetto della privacy, ci consenta di conoscere meglio i nostri iscritti, in modo da fornire loro servizi, e anche formazione, più rispondente ai loro bisogni e necessità;
– l’equità, favorendo i colleghi con situazioni di svantaggio (per esempio disoccupati o in difficoltà economiche, residenti in zone periferiche, migranti di seconda generazione) per garantire uguali diritti.