La passione per il diritto. Il ricordo di Marco Volpati (dal sito Alg.it)
L’Addio a Franco Abruzzo di Elio Donno
Franco Abruzzo, un leone. Il ricordo di Massimo Alberizzi
Ci ha lasciati Franco Abruzzo. Storico presidente dell’Ordine regionale della Lombardia, che ha guidato per 18 anni segnandone lo sviluppo, punto di riferimento attraverso i suoi manuali e il suo sito di informazioni professionali e giuridiche del giornalismo italiano e della sua vita sindacale, aveva 85 anni. Lascia la moglie Diana e le figlie Vittoria e Anna Maria.
Primo praticante riconosciuto d’ufficio in Italia, Abruzzo era entrato nel Consiglio regionale dell’Ordine a giugno 1986, è stato presidente dal 15 maggio 1989 al 7 giugno 2007, ed è stato eletto di nuovo consigliere a maggio 2010. L’Ordine lombardo, per diversi aspetti, risente ancora della sua impronta, soprattutto nell’attenzione a quei colleghi più deboli, privi di diritti, che svolgono l’attività giornalistica in modo autentico ma non riescono a entrare nel mondo dell’Ordine.
Fondamentale è stata anche la sua attenzione alla Formazione: Abruzzo ha potenziato l’Istituto ‘Carlo de Martino’ per la formazione al giornalismo, la nostra scuola di giornalismo che ha preparato in 30 anni 682 giornalisti professionisti (e si è poi trasformato in un Master dell’Università di Milano); è intervenuto nella deontologia, e in particolare sul tema della commistione pubblicità-informazione e ha fatto di Tabloid, un periodico fondamentale per l’analisi di tutti gli aspetti della nostra professione.
Nato a Cosenza il 3 agosto 1939, Ha iniziato l’attività giornalistica, dalla Calabria al Tempo e al Giornale d’Italia si trasferisce nel 1962 a Milano, dove inizia a lavorare al Giorno come cronista giudiziario – fu minacciato da Luciano Liggio, capomafia che aveva organizzato diversi sequestri di persona – caposervizio di cronaca giudiziaria, caposervizio al Politico e poi alle cronache nazionali sotto la guida di Italo Pietra, Gaetano Afeltra, Guglielmo Zucconi.
Nel 1975, viene chiamato da Eugenio Scalfari a la Repubblica, ma – dopo aver firmato – resta al Giorno. Passerà al Sole 24 Ore di Gianni Locatelli nel 1983: ci resterà fino a marzo 2001, dopo aver ricoperto e funzioni di caposervizio Interni, vice redattore capo, segretario di redazione, redattore capo centrale.
Nel 1978 fa parte dei gruppo che, attorno a Walter Tobagi, dà vita alla componente Stampa democratica con l’obiettivo di dare una struttura davvero pluralista alla rappresentanza sindacale dei giornalisti: già componente del Comitato di redazione del Giorno, diventa consigliere e componente della Giunta dell’Associazione lombarda dei Giornalisti, e del Consiglio nazionale della Fnsi.
Ha anche svolto attività di insegnamento: Storia del giornalismo e poi Diritto dell’informazione all’Università degli Studi di Milano Bicocca e all’Università Iulm di Milano. Tra i suoi libri. “Il giornalista, la legge e l’esame di Stato”, “Guida del giornalista” e il “Codice dell’informazione e della comunicazione”.
“Aver dimenticato il ruolo di ‘guardiano’ – ha detto due anni fa in un’intervista al Corriere della Calabria – ha determinato le pesanti difficoltà odierne dei giornali. La stampa è un potere? No, è l’occhio dei cittadini sui palazzi della politica, dell’economia e della finanza; sulla società civile e sui fatti della vita. Il sonno dei giornali ha partorito la crisi di oggi. E i lettori hanno girato le spalle alle edicole”.
I funerali di Franco Abruzzo si svolgeranno lunedì 14 aprile alle ore 10 presso la Chiesa di San Giovanni Battista a Sesto San Giovanni in via Umberto Fogagnolo n. 96
Con la scomparsa di Franco Abruzzo, il giornalismo italiano perde una delle sue voci più libere, autorevoli e combattive. Presidente storico dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, ha dedicato la sua vita alla difesa intransigente dei diritti dei giornalisti, sempre schierato dalla parte della libertà di stampa e della dignità professionale. Giurista raffinato, instancabile divulgatore e punto di riferimento per intere generazioni di cronisti, Abruzzo ha saputo coniugare rigore intellettuale e passione civile, senza mai piegarsi a logiche di potere o convenienze.
La sua autonomia di pensiero e il suo coraggio nel denunciare storture e abusi, anche dentro le istituzioni, lo rendono una figura rara e luminosa nel panorama dell’informazione italiana. A lui dobbiamo una lezione di coerenza, di tenacia e di amore per una professione troppo spesso dimenticata nelle sue fondamenta etiche e costituzionali.
Figura rara e luminosa e combattente senza tregua. Se il senso della riconoscenza fosse visibile intorno a Franco ci sarebbe un’aura enorme. Sono moltissimi i giovani che negli anni hanno potuto attingere alla sua sapienza generosa e hanno preso il cammino del giornalismo serio, con amore per la verità e totale dedizione. Caro Franco se c’è un mondo parallelo lassù penso proprio che tu non smetterai di affrontare con ardore argomenti che hai sempre condiviso con gli amici colleghi che ti hanno preceduto. Luciano Corsini, mio marito sarà sicuramente il primo ad accoglierti. A Diana e alle figlie va il mio affettuoso abbraccio Enza Pirrera Corsini
Sono molto triste e molto commossa. Non trovo le parole per descrivere la mia profonda tristezza per la perdita del Presidente Franco Abruzzo. Era un grande amico di mio padre. Avevano lavorato , insieme a Salvatore Conoscente, a Il Giorno. Non ci sono parole per descrivere sia l ‘ Uomo
( onesto, sempre disponibile, saggio, intelligentissimo , sensibile) sia il Giornalista ( estremamente colto, preparatissimo, un vero maestro del giornalismo italiano) . Personalmente gli sarò eternamente grata per essermi stato vicino dopo la morte di mio padre. Per esserci sempre stato , con generosa disponibilità ed estrema delicatezza , in alcuni miei momenti professionali molto delicati. Mi mancherà. E’ come se avessi perso, un’ altra volta, mio padre.
Nella mia tessera di giornalista pubblicista c’è la sua firma. Non lo dimenticherò mai .
Abbiamo perso un Uomo e un Giornalista inestimabili .
Addolorata, porgo le mie più sentite condoglianze alla sua famiglia.
Riposi in Pace .
Franco Abruzzo è stato un riferimento importante per i giornalisti attivi in Lombardia. La sua attenzione e passione per la storia resteranno per molti di noi memorabili. Non lo dimenticheremo.
Uno degli ultimi veri protagonisti delle istituzioni giornalistiche, un esperto di diritto dell’informazione, un punto di riferimento per più di una generazione di cronisti. Quando si dice “siamo nani sule spalle di giganti”.
Il Gruppo Cronisti Lombardi si unisce nel cordoglio.