A un anno dalla sua entrata in vigore, la riforma Cartabia in tema di presunzione di innocenza (d.lgs. 188/2021) sta mostrando tutti i suoi limiti. Per come infatti è congegnata la nuova normativa, la presunzione di innocenza – un diritto fondamentale – rischia di comprimere la libertà di informazione dei giornalisti. È quello che sta accadendo anche in Lombardia, a causa di un’interpretazione troppo rigida delle nuove norme sulla comunicazione delle Procure e della Polizia giudiziaria.
L’Ordine dei giornalisti della Lombardia ha dedicato al tema il suo primo Documento sulla libertà di informazione sul tema – frutto del lavoro di una Commissione di studio formata da giuristi e giornalisti durato un anno – che propone un’interpretazione delle norme che possa tutelare i principi di trasparenza e insieme quelli della presunzione di innocenza.
Il documento sarà presentato e discusso il 17 gennaio presso la sala conferenze del Tribunale di Milano nel corso di un incontro di formazione organizzato insieme all’Ordine degli avvocati di Milano.
A discutere il documento saranno:
Riccardo Sorrentino, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia
Vinicio Nardo, presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano
Guido Camera, avvocato, esperto di diritto dell’informazione
Benedetta Della Rovere, giornalista (LaPresse)
Andrea Soliani, presidente della Camera penale di Milano
Edmondo Bruti Liberati, già Procuratore della Repubblica di Milano
Nel documento virgola che potete scaricare a questo link, l’Ordine della Lombardia auspica in particolare:
- che il rapporto con i giornalisti sia rapido e continuo;
- che l’informazione diffusa da Procure e Polizia giudiziaria sia completa:
- che sia evitata ogni burocratizzazione nei flussi di informazione: le norme vanno applicate solo all’Informazione istituzionale delle Procure e non devono impedire il necessario lavoro di verifica, da parte dei giornalisti, di notizie attinte a fonti private.
- che le norme non siano applicate a notizia che non siano, o non siano ancora, oggetto di indagini, in modo che non influiscano sulla cosiddetta cronaca nera
- che l’organizzazione delle Procure sia adattata alle nuove responsabilità attribuite dalla legge.
L’Ordine della Lombardia, da parte sua:
- richiama tutti i colleghi all’esatto rispetto delle norme deontologiche in materia di presunzione di innocenza e di dignità dei condannati
- invita, nel pieno rispetto della loro indipendenza, le Scuole di giornalismo ad ampliare le ore di lezione dedicate al diritto penale, al diritto processuale penale, alla criminologia in modo da approfondire, anche con esercitazioni pratiche, le modalità corrette per seguire le attività di indagine, i processi e per leggere le carte processuali
- si impegna a organizzare corsi e percorsi di formazione sugli stessi temi e a favorire il più ampio dibattito su questi temi
- continuerà inoltre a vigilare sull’applicazione dei principi della presunzione di innocenza e a monitorare le modalità di applicazione delle norme anche da parte delle singole procure, con l’aiuto della Commissione sulla Presunzione di innocenza costituita a giugno 2022.