Il fenomeno delle querele temerarie (Slapp) è in aumento anche in Italia. Si traduce in una forma di intimidazione che limita di fatto la libertà di informazione. L’OgL ha avviato uno sportello di indirizzo legale per affiancare i giornalisti nella produzione di contenuti giornalistici potenzialmente oggetto di contestazione e ridurre il rischio di querele temerarie.
Sono due i livelli del servizio.
Il primo è relativo alla verifica in fase di produzione (articolo, video, podcast…). È l’equivalente di quello che avviene nelle aziende editoriali: la possibilità di sottoporre a un esperto contenuti e forme del prodotto giornalistico per evitare o ridurre il rischio di contestazione.
Il secondo livello riguarda l’eventuale contestazione relativa a un contenuto già prodotto. In questa fase, l’indirizzo è volto a valutare la consistenza della contestazione perché il giornalista possa decidere se sostenere i costi di un eventuale contenzioso.
Le tematiche di maggiore rilevanza di cui lo sportello si occuperà sono le seguenti:
– correttezza dell’uso delle fonti e loro tutela
– rispetto dei canoni giurisprudenziali per non incorrere nella configurabilità di diffamazione a mezzo stampa
– come muoversi nel rispetto della privacy e dei dati sensibili
– limiti nell’utilizzabilità di materiale fotografico e di contenuti reperiti sul web
– tutela nella raccolta di dati ed interviste.
Il servizio è effettuato attraverso la consulenza dell’avvocato Luisella Nicosia, esperta di diritto dell’informazione. Per informazioni, scrivere a luisella.nicosia@odg.mi.it
L’assicurazione in caso di Slapp
Un effetto secondario ma molto rilevante di una querela temeraria è il fatto che, anche in caso di assoluzione, il giornalista è tenuto comunque a pagare di tasca propria le spese legali sostenute per controbattere alle accuse. Il giornalista viene spesso assolto “perché il fatto non costituisce reato”, ma il giudice può intimare di pagare le spese soltanto “se il fatto non sussiste”. E per i giornalisti “il fatto” sussiste sempre, perché si parla di un articolo, di un filmato o di una trasmissione alla radio che è stato reso pubblico.
Oltre a essere comunque iniquo per chi lo subisce, questo meccanismo crea una differenza e una sperequazione all’interno della platea dei giornalisti. I contrattualizzati, in caso di querela, hanno la tutela del proprio datore di lavoro, ma i freelance, liberi professionisti, cococo, o pensionati che continuano a collaborare, sono spesso lasciati al loro destino.
L’Associazione Lombarda dei Giornalisti, su iniziativa della CLAL (Commissione Lavoro Autonomo Lombardia), ha dunque siglato una convenzione per una Polizza Tutela Legale con Link s.r.l, un intermediario assicurativo specializzato nell’assistenza ai professionisti, soprattutto in polizze di tutela legale.
Ai giornalisti viene offerta una polizza per difendersi dalle querele per diffamazione:
35mila euro di copertura assicurativa per ogni evento, senza franchigia, con un anticipo iniziale fino a 5mila e una copertura retroattiva di 2 anni (a patto che non se ne sia ancora a conoscenza), il tutto, naturalmente, solo in caso di esito favorevole.
Il costo della polizza è 180 euro (160 euro di polizza e 20 euro di diritti di segreteria).
La polizza può essere sottoscritta compilando qui un modulo che va poi inviato a segreteriaalgmi@assogiornalisti.it , allegando anche copia di bonifico da 180 euro (Iban IT44T0306909462100000015877 – Banca Intesa – Intestato all’Associazione Lombarda dei Giornalisti – causale: Sottoscrizione Assicurazione tutela legale antiquerele).
La polizza in pillole
Sono rimborsabili, a titolo esemplificativo:
le spese per l’intervento stragiudiziale e giudiziale di un legale e di un perito di parte liberamente designati dall’Assicurato
gli onorari del consulente tecnico d’Ufficio,
spese di domiciliazione necessaria,
le spese di soccombenza,
le spese per accertamenti e querele,
spese per indagini a difesa,
il contributo unificato,
spese di registrazione di atti giudiziari,
di giustizia
spese di consulenza psicologica .
La polizza prevede una retroattività di 2 anni, a garanzia di tutta l’attività svolta nei 2 anni precedenti alla data di effetto del contratto, sempreché l’assicurato non sia già a conoscenza di fatti e/o circostanze che possano dar luogo ad un sinistro.
Il massimale è di € 35.000 per sinistro ed illimitato per anno, senza scoperti o franchigie o sottomassimali.
Per maggiori informazioni www.alg.it