Giornalismo e AI: il podcast di Tabloid Project

Che cosa sta cambiando davvero nel giornalismo con l’IA? Le risposte sono ovviamente tante e tutte in corso di lavorazione. Dunque è meglio riformulare la domanda: come sta cambiando il tuo concreto lavoro di giornalista?

Nella seconda puntata di Deadline, il podcast sul giornalismo di tabloid project abbiamo girato la domanda a Alberto Puliafito, direttore di Slow News ed esperto di intelligenza artificiale. 

Potete ascoltare le sue risposte nella puntata che trovate a questo link

Secondo Puliafito la minaccia non è (solo) la “macchina che scrive”, ma spingere soltanto su quantità ed efficienza. La risposta è spostare il baricentro: fare meno e farlo meglio, dedicando tempo alle fasi a maggior valore — interviste, verifica, analisi documentale — e trattare l’IA come un assistente, non come un autore.
Puliafito racconta di aver creato un assistente addestrato sui propri articoli: produce bozze coerenti con il suo tono, aiuta a verificare scalette, scova refusi, sintetizza documenti e declina i pezzi per i social. Tutto questo resta comunque un “semilavorato”, un punto di partenza. Così si toglie attrito alle mansioni ripetitive e si libera tempo per ciò che la macchina non può fare. Dalle sbobinature al recupero dei passaggi salienti in ore di registrazioni, questi “assistenti junior” migliorano l’operatività senza scorciatoie sulla competenza.


Un caso concreto: per un podcast sulla strage di Bologna, Slow News ha usato Pinpoint per indicizzare centinaia di migliaia di pagine tra sentenze e atti; la collezione è stata resa pubblica, rafforzando la fiducia grazie alla trasparenza. 

Cosa accade invece nelle aziende editoriali? In Italia prevale la prudenza: si temono gli errori (giustamente) ma anche che le macchine possano sostituire i giornalisti. La via d’uscita è formazione continua e una vera “ricerca e sviluppo” che unisca competenze digitali e esperienza giornalistica. La domanda di fondo resta il trade-off efficienza/efficacia: più output non significa informazione migliore. L’IA può potenziare la mediazione competente di chi studia, verifica e restituisce con chiarezza al proprio pubblico. 

Lascia un commento

Iscriviti alla newsletter per non perdere tutti gli aggiornamenti