L’addio a Luigi De Fabiani, uomo simbolo del giornalismo cattolico

Nelle prime ore di domenica 9 giugno, nella sua casa di via Tibaldi a Milano, è morto all’età di 91 anni Luigi De Fabiani, protagonista di sessant’anni di giornalismo italiano, professione nella quale portò la sua sensibilità di cattolico convinto e impegnato. E’ stato vicedirettore di Avvenire. I funerali si svolgeranno domani, martedì 11 giugno, alle 11, nella parrocchia di Santa Maria di Caravaggio (via Brioschi, Milano). Esordì a L’Italia avendo come direttore Giuseppe Lazzati per poi passare ad Avvenire, dove scalò tutti i gradini della gerarchia interna, da capocronista a capo redattore fino a vicedirettore. Diresse anche il quotidiano comasco L’Ordine e fu caporedattore del mensile della Diocesi di Milano Il Segno. Fu anche volto televisivo, come apprezzato commentatore e opinionista di Canale 6. “Ho avuto la fortuna di conoscere Luigi De Fabiani, cronista e sindacalista d’altri tempi. Uomo schietto, onesto, competente e con una visione umana e sociale del mondo che oggi è raro riconoscere” commenta Alessandro Galimberti, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia.

L’Ordine dei giornalisti della Lombardia, nel 2014, consegnò la medaglia alla carriera a Luigi De Fabiani, in occasione dei suoi 50 anni d’iscrizione all’Ordine. Proponiamo, qui sotto, l’articolo che Giuliana Gambuzzo – all’epoca studentessa del Master in giornalismo Walter Tobagi – scrisse per New Tabloid, house organ dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia.

Luigi de Fabiani, uomo simbolo del giornalismo cattolico milanese

Una vita all’ Avvenire fino a diventare vice direttore. Una parentesi come direttore all’Ordine di Como. E’ stato direttore dell’Ifg. Una professione scandita dalla passione del mondo del lavoro

L’hanno chiamato al Corriere della Sera per tre volte, ma lui non è mai voluto an- dare perché era affezionato ad Avvenire, il “suo” giornale. In effetti Luigi De Fabiani, che entra nell’Albo dei professionisti nel 1958, per conto del quotidiano di ispirazione cattolica ha consumato la suola di molte scarpe. Inseguendo le notizie: la sua passione da sempre, il suo lavoro da quando è uscito dal Liceo classico. I primi articoli vengono pubblicati su L’Italia, il quotidiano cattolico milanese, dove De Fabiani viene incaricato dal direttore, Giuseppe Lazzati (oggi dichiarato Venerabile dalla Chiesa e in cammino verso la beatificazione), di occuparsi di una pagina dedicata all’economia e al sindacato. È il primo caso in un quotidiano italiano. Nel 1968, quando L’Italia si fonde con L’Avvenire d’Italia di Bologna e nasce Avvenire, De Fabiani segue la cronaca di Milano, che diventa un vero e proprio vivaio di cronisti che andranno nel tempo a lavorare in altri quotidiani a partire dal Corriere. Sarà lui tra i primissimi a entrare nella Banca Nazionale dell’Agricoltura, il 12 dicembre 1969, dopo lo scoppiò della bomba. In quel momento si trovava infatti in Curia, in piazza Fontana, a pochi passi dalla banca. Ad Avvenire compie l’intera carriera arrivando ai ver- tici, assumendo l’incarico di caporedattore e poi di vicedirettore. Dalla redazione che in quel momento ha sede in Piazza Cavour si allontana, solo per qualche tempo, per dirigere il quotidiano L’Ordine di Como. Tuttavia la carta stampata, nonostante la solida carriera, non è l’unico mezzo che sperimenta: collabora infatti con Canale 6, affermandosi come uno dei primi volti televisivi fuori dalla Rai. Prende la 94 fino a corso di Porta Romana e va a commentare i fatti del giorno, soprattutto politici, al Tg della sera. Senza perdere mai l’interesse per gli argomenti che segue da anni. In cima alla lista? Il sindacato e i cambiamenti nel mondo del lavoro. Negli anni ’90 De Fabiani diventa direttore dell’Istituto per la formazione al giornalismo “Carlo De Martino” di Milano, la cui eredità è stata raccolta dal Master “Walter Tobagi”. Viene più volte eletto all’Ordine lombardo e nazionale: dal 1971 al 1974 revisore dei conti e dal 1989 al 1992 consigliere a Milano; consigliere nazionale dal 1995 al 1998. Inoltre è animatore, con Italo Uggeri, della componente di Impegno Sindacale nell’Associazione lombarda dei giornalisti e nella Fnsi. Attivissimo inoltre nell’associazionismo professionale: per 10 anni, dal 1982 al 1992, è il vicepresidente nazionale dell’Ucsi (Unione cattolica stampa italiana), l’associazione dei giornalisti cattolici.
Giuliana Gambuzza

Nella foto sotto: Luigi De Fabiani durante una riunione di redazione al mensile Il Segno, in via Antonio da Recanate 1, a Milano

 

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