Tabloid Project – Settembre 2025­ 


n. 3
settembre 2025­ 
Bentornati!
Nelle scorse settimane, qui a Tabloid Project abbiamo discusso di community e interazione con i lettori, di data journalism e inchieste. Ecco quattro cose che magari vi siete persi­ 

Quattro cose di questo mese­ 



Come dare conto ai lettori di ciò che si scrive. 
In un mondo in cui l’interazione con chi legge diventa una leva di business (community più vivaci e fedeli, più sottoscrittori e abbonati), moderare i commenti richiede più tempo ed energia. Non esiste un modello unico per farlo: dipende da risorse, obiettivi, tipo di community. Ci sono almeno quattro opzioni (almeno). C’è chi esternalizza il servizio e si affida all’AI per setacciare lo spam e pulire. Chi costruisce un sistema ibrido (il New York Times), che usa l’AI per valorizzare i commenti più funzionali alla community senza abdicare al controllo umano. C’è chi restringe il campo agli abbonati (Il Post), e premodera con criteri semplici: utilità per la community, niente risse (se capita, è la stessa community a raffreddare i toni). E c’è chi spegne i commenti sotto gli articoli per accendere dibattiti altrove, come Der Spiegel con “Debate”: quattro temi al giorno, voto e discussione ordinata. Se volete saperne di più ecco l’articolo di Enrico PascarellaLeggi qui>>­ 



Contrastare l’hate speech: la via (non semplice) di MDR. 
Che cosa fa un’emittente pubblica quando l’odio dilaga nei commenti? MDR – la radiotv pubblica di Sassonia, Sassonia-Anhalt e Turingia – sceglie una strada esigente. Prima la trasparenza, poi l’intervento: i contenuti vanno online, quindi scatta un percorso codificato di verifica e risposta, fino al coinvolgimento di un soggetto terzo indipendente quando serve. Non è un “cartellino rosso” automatico: si distingue tra opinioni sgradite e contenuti illeciti, si documenta tutto per prevenire contestazioni e si applicano linee guida pubbliche. L’obiettivo non è ripulire la vetrina, ma responsabilizzare la community e tutelare chi legge (quelli che non insultano), senza rinunciare al dibattito. È un modello che costa – tempo, formazione, organici – ma genera fiducia perché si fonda su un metodo e su risorse dedicate. Se volete vedere come funziona nel dettaglio, ecco l’articolo di Martina Toppi e Marta Belotti, che a Lipsia hanno visitato la redazione di MDR. Leggi qui>>


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Una lunga inchiesta sugli “inquinanti eterni”: rete, metodo e pazienza. 
Quando un’inchiesta attraversa paesi, leggi e redazioni, il primo problema non è il “segreto”: è il calendario (e le caselle email). L’inchiesta realizzata dal Forever Lobbying Project  sui cosiddetti “inquinanti eterni” ha coinvolto 46 giornalisti di 29 redazioni provenienti da 16 paesi europei. Per una materia tecnica e frammentata coordinare non basta: servono strumenti e tecniche per dare impatto nei singoli paesi — standard condivisi, basi dati comuni, uscite sincronizzate — e una cultura della collaborazione che disinneschi la competizione. Trattandosi di un tema reso oscuro dai produttori dei materiali inquinanti, l’accesso civico ad atti di interesse pubblico è stato l’asse portante. Ma gli effetti delle richieste dei giornalisti sono stati molto differenti da Stato a Stato. Per l’Italia, chi ha partecipato al progetto (e ha scritto l’articolo per Tabloid Project), ha ottenuto solo 9 documenti: pochissimi se confrontati con i 3.583 raccolti complessivamente dall’indagine. Per capire come si fa un’inchiesta lunga un anno, ecco l’articolo di Marta FrigerioLeggi qui>>­

 
I dati al servizio dell’inchiesta: tre casi di scuola. 
Nel giornalismo i dati possono aprire porte. Nell’articolo che Serena Curci ha scritto per Tabloid Project tre esempi lo mostrano bene. Il Financial Times incrocia Baidu, OpenStreetMap, Google Maps ed Earth per mappare 2.312 moschee in Cina: circa tre su quattro risultano modificate per aderire ai canoni voluti da Pechino, che vede l’Islam come un nemico da combattere, in un longform che consente al lettore di verificare immagini e documenti. Bloomberg mette alla prova Stable Diffusion — un modello di intelligenza artificiale open source che genera immagini a partire da descrizioni testuali — producendo migliaia di output e misurandone i bias con strumenti come RetinaFace, Facer e la Fitzpatrick Scale: il risultato è un campionario di stereotipi che supera (purtroppo) il mondo reale. Netra News, infine, combina fogli di calcolo e lavoro sul campo per ricostruire 2.597 esecuzioni extragiudiziali in Bangladesh, restituendo nomi e luoghi alle vittime. Sono casi che dicono come i numeri non solo mettono a confronto realtà diverse ma fanno emergere notizie. Per saperne di più ecco l’articolo di Serena Curci. Leggi qui>>­ 

Altre cose un po’ in giro­ 
Tv locali in apnea: audience in fuga e ricavi incerti (ma non solo negli USA)
Negli Stati Uniti, Poynter descrive un cambio strutturale per le tv locali: pubblico che migra verso streaming e social e pressione sui ricavi, con il vecchio palinsesto che regge sempre meno. Secondo Mediapost, nel Paese si stima per il 2025 un calo del 20% della pubblicità locale TV a 21,3 mld di dollari,  effetto del ciclo post-elettorale e dello spostamento dei budget. Ma la tv non è in affanno solo negli Stati Uniti. Nel Regno Unito, Ofcom rileva che nel 2024 il tempo sulla TV broadcast è sceso di −4% a 2,24 ore al giorno; e l’online per le news è ormai alla pari con la TV (71% vs 70%). In Italia, l’Osservatorio AGCOM (gen–mar 2025) registra cali negli ascolti medi per diversi gruppi in prime time (WBD −5,0%, Sky −5,5%), mentre Rai cresce (+2,0%); nell’intero giorno spicca La7 (+12,8%). Cosa salvare, secondo Poynter? Servizi utili e formati brevi. Cosa cambiare? Meno rigidità da palinsesto e più prodotti digital-first.­ 

Deadline, un podcast sul giornalismo­ 
Stanno succedendo diverse cose nel mondo dell’intelligenza artificiale e ovviamente hanno molti impatti sul giornalismo, ovvero sul lavoro quotidiano di ciascuno di noi e sull’industria dei media. Ne abbiamo parlato con Alberto Puliafito, direttore di Slow News e autore di una newsletter su Internazionalesui temi dell’AI. È la seconda puntata del nostro podcast Deadline, e potete sentirla a questo link>>­ ­ 

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