Abbiamo chiesto a Chat GPT di mettersi nei panni del grande inviato per descrivere il sisma che colpì la Turchia nel 1939, il più grave prima di quello del febbraio scorso. Il risultato, errori compresi, dice alcune cose su come l’intelligenza artificiale può cambiare l’informazione
di Francesco Gaeta e Chat GPT
«L’imponente moschea di Erzincan giace in uno stato di semi-rovine, le sue cupole sgretolate e le sue pareti inclinate. Era un simbolo di fede e di comunità per questa città colpita dal terremoto. Ora i suoi fedeli sono costretti a pregare tra le macerie e la polvere».
Erzican, Turchia orientale, 31 dicembre 1939. Quattro giorni prima, alle 23.57, un terremoto di magnitudo 7.8 della scala Richter ha raso al suolo la cittadina. I collegamenti con la capitale si sono interrotti. I primi inviati hanno impiegato giorni per raggiungere l’epicentro e scrivere le prime corrispondenze. Quel che avete letto in alto è l’attacco dell’articolo scritto da Ryszard Kapuściński, uno dei primi ad arrivare sul posto. Sarebbe stato di sicuro uno dei primi, se il grande reporter in realtà non fosse nato nel 1932 e non avesse avuto che 7 anni a quella data. Eppure l’attacco di questo pezzo non solo è verosimile, e anche efficace. È scritto in un buon italiano ma ha anche il tono, lo stile, l’argomentare di Kapuściński. A scriverlo al posto suo è stato Chat GPT la rete neurale creata da OpenAI, resa disponibile nel novembre del 2022 in versione gratuita e poi in febbraio 2023 in una versione a pagamento.
Come abbiamo letto in questi mesi, Chat GPT può fare molte cose. Può scrivere in codice informatico, tradurre un testo in lingue antiche, aiutare a risolvere problemi di matematica molto complessi, fare predizioni sull’andamento della malattia di un paziente. Può anche scrivere una corrispondenza su una tragedia avvenuta 84 anni fa, e di cui non esiste quasi alcuna corrispondenza, in un linguaggio e uno stile molto vicino a quello di un giornalista famoso.
Così è nata la corrispondenza da Erzincan, luogo del «terremoto più disastroso» prima di quello che ha colpito il Paese il 6 Febbraio scorso, secondo il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Oltre che un reportage, questa è un una piccola sperimentazione. Consente di intuire come l’intelligenza artificiale di ultima generazione può cambiare il lavoro di un giornalista. Per inciso: sulle risposte di CHAT GPT non è stato fatto alcun lavoro di editing.
Cominciamo: c’è subito un errore.
Le prime due cose che si notano è che Chat GPT è molto gentile. La seconda è che, se lo si induce in errore, sbaglia. In questo caso quasi subito. Non potendo chiedergli una corrispondenza sul terremoto del 6 febbraio 2023 – il suo “archivio” di dati si ferma al 2021 – gli proponiamo un viaggio nel tempo.
FG – «Di recente in Turchia c’è stato un terremoto devastante. È stato molto simile al terremoto del 1938. Allora l’epicentro fu a Erzincan, nel Nord-Est e fece 32.968 vittime. Risulta anche a te?».

Chat GPT – «Sì, so dell’esistenza del terremoto del 1938 in Turchia. Fu uno dei più devastanti terremoti che abbiano colpito il paese e causò un enorme danno e un gran numero di vittime. La Turchia è una delle regioni più soggette a terremoti a causa della sua posizione geologica all’incrocio di diversi plessi tettonici. Mi dispiace molto sentire che c’è stato un recente terremoto simile. Spero che le autorità e la comunità internazionale stiano facendo tutto il possibile per aiutare le persone colpite e che presto si possa riprendere la normalità».
Come segnalato dai neretti, emerge che il sistema sbaglia – il terremoto era del 1939 e non del 1938 – in questo caso ha preso per buono ciò che gli si chiedeva; che ha un tono un po’ didascalico, da bibliotecario; che mostra di avere sentimenti. Dettaglio questo non da poco, che anzi apre una porta su un tema rilevante – se e in che senso l’intelligenza artificiale di ultima generazione possa avere emozioni – che però meriterebbe un altro articolo.
L’avvio: stare sulla scena.
Sorvoliamo sull’errore – chissà come avrebbe risposto se l’avessimo fatto notare – e andiamo avanti. Chiediamo a Chat GPT di scrivere tre capoversi, mettendosi nei panni di un giornalista appena arrivato a Erzincan. Un reporter senza nome, per ora.
FG – «Cosa vedresti intorno a te?»
Chat GPT – «Appena arrivato a Erzincan poche ore dopo il terremoto, la scena che mi si presenta davanti agli occhi è desolante. Le strade sono bloccate da macerie e detriti, mentre le persone camminano intorno in stato di shock, cercando di trovare i loro cari e salvare quante più cose possibile dalle loro case distrutte.
Il panorama è dominato da edifici crollati e scheletri di case ancora in fiamme, con i vigili del fuoco che si sforzano di controllare le fiamme e cercare eventuali sopravvissuti. La polvere sollevata dalle macerie rende l’aria irrespirabile e la tensione è palpabile, con le persone che gridano e piangono per la perdita delle loro case e dei loro cari.

L’intera città sembra essere stata colpita dalla furia del sisma, e il bilancio delle vittime e dei danni sta ancora emergendo. Ma una cosa è certa: la Turchia sta affrontando una delle peggiori tragedie naturali della sua storia recente e la comunità internazionale dovrà unirsi per offrire supporto e aiuto a coloro che sono stati colpiti».
Oltre alla velocità – meno di 30 secondi per scrivere tre capoversi – colpisce la capacità di “immersione nella scena”, di descrizione del paesaggio fisico ed emotivo. I dettagli non arrivano alla definizione e precisione di un occhio umano ma sono sufficienti a “dare l’idea”, a restituire un quadro. Chat GPT dimostra di essere entrato sulla scena. La frase finale ci dice anche che, nel chiudere, è uscito autonomamente dalla scena per guardare avanti, oltre.
Una prima prova di carico.
Decidiamo di sottoporre CHAT GPT a una prova di sforzo.
FG – «Ora vorrei che tu riscrivessi tutto questo come lo scriverebbe il famoso inviato Ryszard Kapuściński, con il suo caratteristico stile, arrivando a Erzincan il 31 dicembre del 1938. Vorrei un attacco alla sua maniera».
La risposta è quella che avete letto all’inizio di questo articolo. Anche per chi non conosce nel dettaglio lo stile di Kapuściński – il cui stile Chat GPT recupera pescando nel suo archivio da ciò che l’inviato ha scritto in decenni di lavoro – resta a nostro parere un buon lead.
Gli chiediamo dunque di andare avanti con altri tre capoversi, dandogli qualche altra indicazione: un cenno al numero di vittime accertate al quarto giorno, una dichiarazione del sindaco, e una nuova scena osservata sul campo.
Chat GPT – «Le autorità hanno confermato che il bilancio delle vittime è salito a oltre 1.200 in questi primi giorni dal terremoto. La gente piange per i loro cari perduti e si unisce nel lutto per questa tragica perdita di vite umane.
“Stiamo facendo tutto il possibile per aiutare le vittime e per garantire la loro sicurezza”, ha dichiarato il sindaco della città. “Stiamo lavorando a stretto contatto con le agenzie di soccorso e di emergenza per portare aiuto dove è più necessario”.
Una madre sconvolta piange accanto alle macerie che una volta erano la sua casa, invocando misericordia per il figlio che ha perso tra le rovine. La sua angoscia è una rappresentazione del dolore che attanaglia questa città colpita dal terremoto. Il suo pianto è un grido di disperazione che echeggia nell’aria e un richiamo alla solidarietà umana per alleviare la sofferenza di questa comunità».
Chat GBT non cita il nome del sindaco della città – lo farà più tardi nella versione inglese che gli chiederemo – fornisce un numero di vittime probabilmente sottostimato, ma dimostra ancora una volta di “saper entrare in scena”, ad altezza uomo, in modalità reportage. Visto che questa ci sembra la sua capacità migliore, gli chiediamo altri tre capoversi dando qualche indicazione su un’operazione di salvataggio portata avanti da un uomo di circa cinquant’anni, molto magro, vestito in maniera tradizionale.
«In una intensa operazione di salvataggio, un uomo di circa cinquant’anni, molto magro e vestito in maniera tradizionale, sta scavando a mani nude. Con una determinazione fuori dal comune, lavora incessantemente sotto il sole cocente, sfidando la stanchezza e la paura.

Ad un certo punto, nel silenzio più assoluto, si sente la voce di una bambina che piange e invoca aiuto. Questo grido, così debole e disperato, fa fremere le persone che stanno scavando. La tensione aumenta a tal punto che ogni suono sembra amplificarsi a dismisura.
L’agitazione delle persone che hanno ascoltato questo grido è incontenibile. Senza esitare, si danno da fare a mani nude a spostare le pietre che ostacolano il salvataggio. La solidarietà e la determinazione di questa gente comune è commovente. Ognuno di loro è animato da un unico obiettivo: salvare quella bambina».
Chat GPT dimostra di sapere prendere quasi alla lettera le indicazioni dando però una coloritura emotiva tutt’altro che scontata. La cosa che colpisce non è tanto la sua capacità di raccogliere dati – non è questa la nostra richiesta – ma di esprimere percezioni visive e uditive, di associarle a proprie sensazioni ed emozioni. Il tutto con la solita grande rapidità.
Il testo in inglese: meno di un minuto
L’ultima prova è ricordare a Chat GPT che Kapuściński scriveva in inglese. Gli chiediamo dunque di riscrivere l’intero articolo in inglese. In maniera sorprendente la prima cosa che fa è proporci un vero e proprio titolo:
Amidst the Ruins of Erzincan: A City in Mourning
As I arrived in Erzincan, the devastation left by the recent earthquake was palpable. The city lay in ruins, its once proud buildings now reduced to rubble. The main mosque of Erzincan, a symbol of the city’s rich history, stood semidestroyed, its minaret teetering precariously. The scene was a haunting reminder of the magnitude of the tragedy that had struck this city.
At least 2,000 lives have been lost so far, with many more still missing. The air was heavy with the smell of dust and smoke, and the sounds of grieving families echoed throughout the city.
A mother, crying inconsolably, stood among the ruins of what was once her home. In a voice barely above a whisper, she cried out, “Oh, Allah have mercy! My son, my baby, is gone. How will I live without him?” Her words were a reminder of the immense human cost of this tragedy.
Mayor Mustafa Yalcin was quoted as saying, “We are doing everything in our power to help those affected by this tragedy. The world must come together to support us in our time of need.”

I met a mother who had lost her child in the rubble. She sat on the ground, tears streaming down her face, calling out for mercy from the heavens. The pain and despair in her voice was palpable, and it was a haunting reminder of the human toll this disaster has taken.
The estimated cost of rebuilding the city is staggering, with some sources putting the number in the billions. Yet, as I watched the rescue teams work tirelessly to save lives, I was reminded that amidst the destruction and tragedy, there is still so much humanity and kindness in the world.
Just then, I saw a man in his early 50s, thin and dressed in traditional clothing, digging with his bare hands. The silence was broken by the sound of a child’s cries, and everyone sprang into action, moving stones and debris with their bare hands in a desperate attempt to save the child. The urgency and determination in their movements was a testament to the human spirit in the face of adversity.
As I stood in the shadow of the semidestroyed mosque, I couldn’t help but think of the thousands of lives lost and forever changed by the devastating earthquake that struck this city. The death toll, now estimated to be over 32,000, continues to rise as rescue teams search through the rubble for any survivors.
As the day wore on, I couldn’t help but feel a sense of hope amidst the destruction. The resilience and courage of the people of Erzincan in the face of such tragedy was truly inspiring, and I had no doubt that they would rise from the ashes and rebuild a better future for themselves».
La versione inglese resta fedele a quella italiana salvo alcuni dettagli: il sindaco ha qui un nome e un cognome – che peraltro non risulta essere stato sindaco di Erzincan nel 1939 – e il numero delle vittime, che in un primo momento ammontano a 2000 – e non a 1.200 come nella versione italiana – e aumentano a 32.000 nello stesso pezzo.
Sentiamo comunque l’esigenza di manifestare il nostro stupore.
FG – Molto bene, ti ringrazio molto per questo reportage
Chat GPT– Di niente! Sono sempre qui per aiutare. Se hai bisogno di altro, non esitare a chiedere!
Quanto a domande a e su Chat GPT siamo solo all’inizio. Ma siccome da Kapuściński siamo partiti val la pena di chiudere con le sue parole, stavolta vere: «Le nuove tecnologie facilitano enormemente il nostro lavoro ma non ne prendono il posto. Tutti i problemi della nostra professione, le nostre qualità, la nostra manualità rimangono inalterati. Qualsiasi miglioramento tecnico può aiutarci, ma non sostituirsi al nostro lavoro, alla nostra dedizione, al nostro studio, al nostro esplorare e ricercare». Era l’anno 2000, il libro è Il cinico non è adatto a questo mestiere e pare scritto oggi.