A orientare e guidare le prassi dei centri e uffici di giustizia riparativa e mediazione penale che hanno operato e operano in Italia
dalla metà degli anni 90 e fino all’entrata in vigore del decreto legislativo 150/22 sono state in particolare le seguenti disposizioni:
1. Raccomandazione del Consiglio d’Europa R (99)19 adottata il 15/09/1999 dal Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa
È relativa alla mediazione in materia penale e definisce puntualmente: i principi generali in tema di mediazione, le regole che devono disciplinare l’attività degli organi della giustizia penale in relazione alla mediazione, gli standards da rispettare per l’attività dei servizi di mediazione, le indicazioni sulla qualifica dei mediatori e sulla loro formazione, il trattamento dei casi individuali agli esiti della mediazione, le attività di ricerca
e valutazione che gli stati membri dovrebbero promuovere sulla materia.
2. Principi base sull’uso dei programmi
di giustizia riparativa in materia penale adottati dall’ONU nel 2000 (Economic and Social Council delle Nazioni Unite n. 2000/14
del 27/07/2000)
Contiene, richiamando i contenuti delle precedenti risoluzioni nonché della Dichiarazione di Vienna, uno schema sui principi base per l’uso dei programmi di giustizia riparativa in ambito criminale, da sottoporre all’attenzione degli Stati membri, delle organizzazioni intergovernative
e non governative più rilevanti, nonché agli organismi della rete delle Nazioni Unite che si occupano di prevenzione del crimine
e dei programmi di giustizia penale, al fine di definire principi comuni sulla materia.
3. Principi base circa l’applicazione di programmi di giustizia riparativa nell’ambito penale adottati dall’ONU nel 2002 (Economic and Social Council delle Nazioni Unite n. 15/2002)
Incoraggia gli Stati membri a sviluppare programmi di giustizia riparativa, a supportarsi a vicenda per avviare ricerche, valutazioni, scambi di esperienze. Pone la giustizia riparativa come misura dinamica di contrasto alla criminalità, di responsabilizzazione degli autori di reato, di riconoscimento e riparazione per le vittime e la comunità. Fissa i principi di volontarietà, confidenzialità, gratuità dei programmi.
4. La Raccomandazione del Consiglio d’Europa REC (2018) 8 adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa sulla mediazione
in materia penale
Promuove standards per il ricorso alla giustizia riparativa nel contesto della procedura penale e cerca di salvaguardare i diritti dei partecipanti e di massimizzare l’efficacia del percorso nel rispondere ai loro bisogni. Essa mira inoltre a incoraggiare lo sviluppo di approcci riparativi innovativi che potrebbero collocarsi al di fuori della procedura penale. Fornisce indicazioni alle agenzie pubbliche e private che operano nel contesto della giustizia penale e che trasmettono o deferiscono casi a organismi di giustizia riparativa.
5. La Direttiva 2012/29/UE contenente Norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato
Si occupa dei presupposti, della struttura e delle finalità dei servizi di giustizia riparativa nell’ambito di una più ampia tutela della vittima nel corso del procedimento penale, mettendo in evidenza benefici e cautele e evidenziando i principi cardine dei programmi.
6. Dichiarazione dei ministri della giustizia degli stati membri del Consiglio d’Europa sul ruolo della giustizia riparativa in materia penale , in occasione della conferenza dei Ministri della Giustizia del Consiglio d’Europa “Criminalità e Giustizia penale – il ruolo della giustizia riparativa in Europa”, (13 e 14 dicembre 2021, Venezia, Italia)
Promuove un’ampia applicazione della giustizia riparativa come alternativa o nell’ambito dei procedimenti penali volti alla desistenza
dal crimine, al reinserimento degli autori del reato e al recupero delle vittime. Promuove la giustizia riparativa per i minori
in conflitto con la legge, come una delle componenti più preziose della giustizia a misura di minore secondo le linee guida del Comitato dei Ministri sulla giustizia a misura di minore (2010). Considera la giustizia riparativa come parte essenziale dei programmi di formazione dei professionisti del diritto, compresi magistrati, avvocati, pubblici ministeri, assistenti sociali, polizia, nonché del personale carcerario e di probation.
Si indicano infine alcuni documenti nazionali che hanno preceduto l’entrata in vigore del decreto legislativo 150/22:
1. Tavolo 13 – Giustizia riparativa, mediazione
e tutela delle vittime del reato – Sati generali dell’esecuzione penale 2015/2016 (consultabile sul sito del Ministero della Giustizia)
Il Tavolo si è occupato di allineare le esperienze di giustizia riparativa sviluppate in Italia a
quelle di altri paesi europei ed extraeuropei,
nel rispetto della Direttiva Ue 29/12. Ha promosso la previsione di una norma generale per la giustizia riparativa non solo nell’ambito dell’esecuzione penale ma in ogni stato e grado del procedimento penale. Ha proposto modelli e metodologie di giustizia riparativa e modelli di formazione per i mediatori.
2. Proposta di legge “Disposizioni in materia
di giustizia riparativa e mediazione penale minorile” (2449) (presentata il 26 marzo 2020, annunziata il 30 marzo 2020), primo firmatario onorevole Devis Dori