Giustizia riparativa: gli attori

Come stabilisce l’art. 43 del d.lgs 150/2022, i destinatari del programma sono:

• Vittima del reato
La persona che ha subìto direttamente dal reato qualunque danno patrimoniale o non patrimoniale, nonché il familiare della persona la cui morte è stata causata dal reato e che ha subìto un danno in conseguenza della morte di tale persona.

• Familiare (di vittima e autore)
Il coniuge, la parte di un’unione civile, il convivente di fatto, la persona legata da un vincolo affettivo stabile, nonché i parenti in linea retta, i fratelli, le sorelle e le persone fiscalmente a carico.

• Persona indicata come autore dell’offesa
– la persona indicata come tale dalla vittima (anche prima della proposizione della querela);
– l’indagato / imputato;
– la persona sottoposta a misura di sicurezza personale;
– la persona condannata con pronuncia irrevocabile;
– la persona nei cui confronti è stata emessa una sentenza di non luogo a procedere o di non doversi procedere.

• Altri soggetti appartenenti alla comunità
– persone di supporto segnalate dalla vittima del reato e dalla persona indicata come autore dell’offesa;
– enti e associazioni rappresentativi di interessi lesi dal reato
– rappresentanti o delegati di Stato, Regioni, enti locali o di altri enti pubblici;
– autorità di pubblica sicurezza; – servizi sociali.

• Il mediatore esperto
È un terzo equiprossimo, vale a dire capace di avvicinarsi all’esperienza dell’uno e dell’altro, facilitatore del dialogo e del riconoscimento
fra i partecipanti. Il mediatore non giudica, non impone soluzioni, non intepreta. Offre uno spazio e un tempo per accogliere
il disordine del conflitto generato dal reato, e si pone nel mezzo delle complesse dinamiche che caratterizzano il dialogo fra i partecipanti.

Della formazione teorica e pratica dei mediatori si occupano le Università e i Centri per la giustizia riparativa che operano in collaborazione, secondo le rispettive competenze. Il corso base di formazione prevede 480 ore (1/3 teoriche e 2/3 pratiche) seguita da un tirocinio di 200 ore. Successivamente, il mediatore deve seguire una formazione e un aggiornamento costanti. È possibile diventare mediatore,a condizione di possedere un titolo di studio non inferiore alla laurea e superare una prova di ammissione culturale e attitudinale.

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