Tutto quello che avremmo voluto sapere sul suicidio (non è una cosa che può capitare a tutti)

“Come mai la mamma africana che vede annegare i figli nel Mediterraneo non necessariamente si unisce a loro, mentre il famoso manager di una grande squadra di calcio – che ha tutto ciò che desidera, famiglia, carriera, denaro, gratificazioni d’ogni genere – a un certo punto apre la finestra del suo ufficio e si lancia nel vuoto?”. Ora disponibile su Amazon.it, il pamphlet ”Tutto quello che avremmo voluto sapere sul SUICIDIO (perché non è una cosa che può capitare a tutti)”, firmato dal giornalista Eugenio Gallavotti e dallo psichiatra Mario Savino, già allievo a Pisa di Giovanni B. Cassano. Nuove interpretazioni che fanno luce sul più oscuro dei tabù e che si inseriscono nel dibattito costituzionale in corso sul suicidio assistito. Se possibile, un libro disposto alla leggerezza ovvero all’aspettativa suscitata da nuove scoperte scientifiche – dalla genetica alla stimolazione cerebrale – che tracciano nuovi percorsi di prevenzione. Per poter finalmente invertire il trend: l’Organizzazione mondiale della sanità prevede anche per il 2020 un aumento delle vittime di suicidio; una ogni ventuno secondi e un tentativo ogni 1,5 secondi. Un fenomeno che non può più essere ignorato/rimosso, soprattutto in Italia dove la psichiatra è in grave ritardo rispetto a numerosissimi Paesi occidentali. Un pamphlet contro stigmi e luoghi comuni, spesso riproposti anche dalla stampa più blasonata, “gesto incomprensibile”, ”misterioso”… Ora sappiamo che non c’è alcun mistero: nella stragrande maggioranza dei casi, il suicidio è semplicemente l’epilogo più drammatico di una determinata tipologia depressiva, piuttosto diffusa, a volte sviata/non riconosciuta persino da chi ne soffre. Un pamphlet di speranza per milioni di persone che soffrono di depressione e per i loro familiari e amici: qui vengono indicate e raccontate le nuove cure/tecniche per vincere il disturbo psichico.

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