“A tutti gli uomini liberi e forti facciamo appello perché uniti insieme propugnino nella loro interezza gli ideali di giustizia e di libertà”: sono le parole di don Luigi Sturzo, che il 18 gennaio di cent’anni fa invocava e sollecitava un sussulto d’orgoglio nei cattolici a prendersi a cuore la costruzione di una nuova Italia, fondata sugli ideali della libertà, dello sviluppo, del progresso, della giustizia. Ha preso spunto da queste riflessioni il dibattito “Sturzo, cent’anni dopo. Buone ragioni per una nuova politica” promosso da Itl-In Dialogo Editore, Unione cattolica della stampa italiana-Lombardia e Istituto Luigi Sturzo e Comune di Milano, in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti della Lombardia (che ha riconosciuto l’evento come corso di aggiornamento professionale con crediti formativi) il convegno che si è svolto oggi nella Sala Alessi di Palazzo Marino, in occasione della pubblicazione del volume “Liberi e forti. Per una nuova politica a cent’anni dall’appello di Luigi Sturzo”. Sull’attualità del suo pensiero politico, economico e sociale sono intervenuti anche Alessandro Galimberti, presidente Ordine dei Giornalisti della Lombardia e l’ex parlamentare Rosy Bindi (in foto).
Tra gli altri relatori: Lamberto Bertolé, presidente Consiglio comunale di Milano, Beatrice Uguccioni, vicepresidente Consiglio comunale, Monica Forni, presidente Ucsi Lombardia, Alberto Mattioli e Pino Nardi, curatori del volume “Liberi e forti”, Matteo Truffelli, docente di Storia delle dottrine politiche (Università di Parma) e presidente dell’Azione cattolica italiana (Attualità del pensiero di Luigi Sturzo), Antonio Carioti, giornalista Corriere della Sera (Poteri, potere e informazione nell’era dei social) e l’economista Marco Vitale.