Nella scienza non esistono opinioni che possano essere messe sullo stesso piano, una a favore, una contro. La scienza prevede procedure di decisione che sostengono una teoria e ne confutano un’altra. Esiste una gerarchia precisa, anche se – a differenza delle ideologie – la scienza mette continuamente in discussione, quando è opportuno, i suoi risultati. È allora inaccettabile sotto molti punti di vista la provocazione dei no-vax, che hanno imbrattato i muri del giornale La Provincia di Cremona, dopo insulti e minaccie. I militanti delle due organizzazioni antivacciniste non hanno semplicemente tentato di imporre una loro “opinione” alla redazione. Hanno tentato di spingere i giornalisti a venir meno al loro dovere di riferire la realtà delle cose; e la realtà delle cose è che la totalità della ricerca scientifica metodologicamente solida conferma i vantaggi dei vaccini e ne circoscrive con accuratezza gli effetti collaterali. Allo stesso modo, la realtà delle cose è che si è aperto un procedimento penale – non il primo – contro un no vax, ed è interesse di tutti i cittadini conoscerne motivi e svolgimento, così come la redazione della Provincia continuerà a fare, con il pieno sostegno dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia. Chi ritiene che i vaccini facciano male ha un metodo infallibile per dimostrare la sua teoria: rispettare le procedure di decisione della scienza e fare ricerca, metodologicamente e statisticamente valida. Non imbrattare i muri e attaccare chi compie il proprio dovere.