Il nuovo Governo non porta con sé nessuna novità per il settore editoria. Luca Lotti (in foto), ora Ministro per lo Sport, mantiene infatti la delega all’editoria, oltre a quella per il Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe). Attesa invece per venerdì, con le nomine dei sottosegretari, la conferma per Antonello Giacomelli a sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle comunicazioni.
Proprio a proposito dell’iter applicativo della nuova Legge sull’editoria approvato lo scorso 4 ottobre, in via definitiva, dalla Camera dei Deputati, c’è da registrare un intervento pubblico della Federazione Nazionale della Stampa Italiana: “L’auspicio – affermano il segretario generale Raffaele Lorusso e il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti – è che l’esecutivo possa affrontare e chiudere in fretta le pratiche più urgenti che riguardano il comparto dell’editoria”. Pur nella consapevolezza dei numerosi dossier che il governo dovrà esaminare “riteniamo – spiegano i vertici del sindacato dei giornalisti – che sia necessario emanare con urgenza i decreti e i regolamenti attuativi della legge di riforma dell’editoria, rinnovare la concessione del servizio pubblico radiotelevisivo, che scade alla fine di gennaio 2017, e approvare le leggi di riforma del reato di diffamazione, abolendo il carcere per i giornalisti, e sulle querele temerarie. Ci auguriamo che il governo riprenda questi temi non più rinviabili, sui quali riconfermiamo la disponibilità del sindacato dei giornalisti al confronto”. Una nota è stata emessa anche dagli Ordini regionali dei giornalisti nel giorno della fiducia al nuovo esecutivo. “Auspichiamo – si legge nel comunicato – che il nuovo governo completi l’iter della legge sull’editoria che, tra l’altro, consente la riforma dell’Ordine dei giornalisti mettendolo al passo con le profonde trasformazioni della professione snellendo assetti e riducendo costi”. “Riteniamo necessario emanare con urgenza i decreti attuativi del provvedimento urgenti in un momento di grave difficoltà dell’intero settore dell’editoria”, conclude la nota.