Freelance, precariato e salari ridotti Giornalisti in piazza Scala a Milano

(Ansa) Il crollo dell’occupazione – 3.500 dipendenti in meno in 5 anni a livello nazionale, 800 fino a ora quest’anno – la sensibile riduzione dei salari falcidiati da stati di crisi con cassa integrazione, solidarietà e prepensionamenti, la talvolta drammatica condizione dei collaboratori pagati 5 euro a pezzo. Sono stati questi i temi al centro della manifestazione alla quale hanno preso parte oltre 300 lavoratori organizzata dall’Associazione lombarda dei giornalisti (Alg), questa mattina, in piazza della Scala a Milano. Nella regione cardine dell’editoria i contratti di lavoro dipendente erano 5.114 nel 2012. Oggi, nel 2017, sono 4.301.
Una perdita del 16%. All’iniziativa – molti giornalisti sono intervenuti da un palco parlando con il megafono – ha preso parte anche l’ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli che ha precisato: «Ho sempre pensato a questi temi, solo che prima avevo un altro ruolo». «Chiediamo che si torni a ritenere ‘strategico’ il settore dell’informazione nelle politiche economiche di sviluppo e del lavoro di questo Paese. La riforma della legge sull’editoria appena varata non è sufficiente. Chiediamo al Governo interventi non per nuove espulsioni, ma per nuovi investimenti e nuova occupazione. In assenza di ciò un intero comparto industriale e l’informazione rischiano di scomparire», ha detto Paolo Perucchini, presidente dell’Alg. «Dobbiamo ritrovare un orgoglio di categoria – ha sottolineato Anna Del Freo, segretaria generale aggiunta della Fnsi -. Ricordiamoci che il tema dei diritti è strettamente legato a quello delle libertà e un giornalista impoverito e precario non può garantire un’informazione libera e di qualità». (Ansa – Milano, 24 novembre 2017)

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