Nei mesi scorsi vi abbiamo accennato al fatto che l’Ordine dei Giornalisti della Lombardia intendeva accedere a finanziamenti europei per alcune linee della formazione. L’idea era semplice e un po’ ambiziosa e si riassume così: formare i formatori, su scala europea. Volevamo permettere a un gruppo di giornalisti di acquisire competenze sui temi per noi prioritari. Soggiorni studio, da una o più settimane, a spese dell’Ordine. In cambio di cosa? Del fatto che questi giornalisti si impegnassero a diffondere le competenze acquisite attraverso un numero minimo di corsi da organizzare dentro il nostro sistema di formazione obbligatoria continua. Un patto insomma: l’Ordine paga una formazione internazionale a chi è disponibile a formare altri colleghi. A quanto pare è quello che potremo fare davvero: dopo un lavoro di circa un anno, l’Ordine dei giornalisti ha ottenuto l’accreditamento al programma europeo Erasmus che, oltre a quelli degli studenti universitari, finanzia i percorsi di training di aziende e organizzazioni. Questo significa che potremo attingere a fondi europei per «formare i nostri formatori». Chiamiamolo Progetto Erasmus, per intenderci. Che cosa succede ora Nei prossimi mesi lavoreremo a una serie di progetti di formazione che possano partire dopo l’estate del 2024. Individueremo i temi prioritari e i partner con cui realizzarli. Possono essere università, istituti di ricerca che si occupano di informazione, aziende che lavorano nell’ambito del digitale e dell’intelligenza artificiale. Possono anche essere agenzie dell’Unione Europea, depositarie o titolari di competenze relative ad aree tematiche di interesse come, solo per fare qualche esempio, clima, transizione ecologica, energie rinnovabili, agricoltura. Possono anche essere redazioni giornalistiche che per qualche motivo riteniamo innovative, e che ci forniscano spunti circa l’evoluzione della nostra professione. Infine possono essere consorzi giornalistici con cui approfondire tecniche e metodi su aree tematiche o approcci, come il giornalismo investigativo o nuove forme di narrazione multimediale. Portare su scala internazionale la formazione dell’Ordine ha come obiettivo rafforzare le competenze del più ampio numero di iscritti per raggiungere almeno tre obiettivi: 1. arricchire i loro curricola con competenze professionali, digitali e linguistiche più aggiornate; 2. allargare su un piano internazionale il proprio network di colleghi e fonti; 3. fornire strumenti per favorirne il collocamento o il ricollocamento a seconda delle diverse fasi della carriera. Che cosa possiamo fare insieme In questa fase a tutti voi chiediamo innanzitutto proposte, idee. Proposte di temi ma anche di partner con cui svilupparli. Vogliamo restare aperti ai suggerimenti di tutti. Quali sono i temi su cui formarsi e su cui eventualmente formare anche altri? Quali sono gli enti alla cui porta sarebbe utile bussare? Potete scrivere a formazione@odg.mi.it e seguire sul sito e su Linkedin quello che proporremo, aggiungendo commenti, proposte e idee. Intanto però ci interessa chiarire la logica di questa operazione per stringere un patto. Qui non si tratta di fare soggiorni di studio ma di diffondere le competenze che si acquisiscono a tutti gli altri. È in qualche modo una logica di mutuo aiuto, di formazione permanente e circolare. Si impara di più – e noi ci impegniamo a selezionare il meglio in termini di riferimenti – e si mette in circolo quel che si impara. Questo meccanismo virtuoso ci pare un modo per dare senso e spessore ai servizi che l’Ordine è tenuto a fornire ai propri iscritti, ed è uno dei modi per renderlo vivo anche in futuro. Questo patto per una formazione su scala europea si rivolge prioritariamente anche se non esclusivamente ai più giovani tra noi. L’analisi anagrafica degli iscritti ci dice che l’Ordine, in linea con tutti gli altri Ordini regionali, è una piramide rovesciata con alla base pochissimi under 30 e una quota largamente maggioritaria di over 50. I più giovani sono quelli vivono e vivranno più intensamente le trasformazioni di questa professione e che faticano a trovare nell’Ordine un’interlocuzione sui modi e gli strumenti di questo cambiamento. Ecco perché pensiamo che questo patto riguardi innanzitutto loro. Non esclusivamente come dicevamo, ma prioritariamente. Prossimi passi Nei prossimi mesi lavoreremo ai nostri primi progetti di formazione. In caso di approvazione, faremo delle call che vi comunicheremo attraverso il sito, la newsletter e l’account Linkedin dell’Ordine. In queste call descriveremo il programma di formazione (durata, località, ente partner, condizioni di partecipazione) in modo che chi tra voi fosse interessato possa manifestare interesse e presentare la propria candidatura. Ai candidati chiederemo di sottoscrivere un impegno a svolgere almeno tre corsi di formazione nei 12 mesi successivi alla formazione ricevuta. Corsi che si svolgeranno all’interno del nostro sistema e saranno gratuiti. Vogliamo creare un primo gruppo di una ventina di giornalisti formatori entro il primo anno, e aumentare questa quota negli anni successivi, allargando nel tempo il ventaglio delle tematiche e degli enti partner. Cominciamo da qui e dai vostri suggerimenti (temi, enti partner e altro) che potete inviarci scrivendo a formazione@odg.mi.it. Il primo numero di Tabloid del 2024 È dedicato al giornalismo di inchiesta il nuovo numero di Tabloid, il primo del 2024. Potete sfogliarlo qui e potete scaricarlo in formato Pdf qui. Si parla di come lavorano i consorzi di giornalismo investigativo che hanno portato alla luce casi come Panama Papers e Football Leaks; si racconta un caso di studio italiano dedicato al PNRR; si fa il punto sul documentario di inchiesta; si esplorano nuovi modi per misurare l’impatto di una inchiesta giornalistica; si ragiona su tutto questo con chi ha diretto quotidiani come il Corriere della Sera e il Sole 24 Ore. C’è anche una panoramica delle policy di correzione, cioè cosa succede, soprattutto all’estero, quando una testata giornalistica si accorge di avere sbagliato. Nella sezione crocevia si ragiona su come l’intelligenza artificiale viene già usata nelle redazioni giornalistiche – soprattutto all’estero – e su come questo sta già cambiando processi e prodotti giornalistici. Nella sezione bussole, appunti di deontologia, un articolo su ciò che servirebbe per migliorare il livello qualitativo della cronaca giudiziaria (secondo gli avvocati penalisti) e non fare “giustizia mediatica” e un articolo sui criteri deontologici codici che regolano l’informazione in tema di minori. Formazione – Corso WordPress per giornalisti Creare un proprio sito di informazione con WordPress è l’argomento del prossimo corso pratico di alta qualità a prezzo simbolico secondo i principi illustrati qui. Il 20 febbraio, dalle 10 alle 13, si terrà il webinar in diretta streaming Crea il tuo sito con WordPress. È organizzato in collaborazione con Primopiano Academy ed è rivolto a chi, pur non avendo specifiche conoscenze informatiche, vuole creare il proprio sito web e imparare a gestirlo in autonomia. I partecipanti verranno condotti passo passo attraverso le principali funzioni di questo CMS per imparare ad aprire il proprio spazio e pubblicare articoli, gallery, video e altri contenuti multimediali con WordPress. Il docente del corso è Filippo Tramelli, giornalista e digital strategist. Per questa tipologia di corsi l’iscrizione avviene come sempre dalla piattaforma www.formazionegiornalisti.it (selezionare “Consiglio Regionale Ordine – ORG Lombardia” dal menu a tendina sulla dx come ORGANIZZATORE e MODALITÀ “Webinar”. Il corso ha un costo di 35 euro. Dopo essersi iscritti in piattaforma, per concludere l’iscrizione e partecipare al webinar occorre 1. Effettuare un bonifico di 35 euro entro e non oltre il 13 febbraioa: ORDINE DEI GIORNALISTI DELLA LOMBARDIA IBAN: IT66R0503401741000000020590 Banco BPM 2. Inviare a corso.odg@odg.mi.it copia del bonifico che dovrà riportare, nella causale, le seguenti informazioni: Titolo del corso Nome e cognome Codice fiscale |