Come abbiamo scritto anche qui, non sono tempi facili per chi intende il giornalismo come servizio e pensa che la libertà di cronaca ne sia la leva indispensabile. La Camera ha appena approvato una norma che vieta la pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare fino al termine delle indagini preliminari. Si tratta di un provvedimento che, una volta approvato dal Senato, farà tutt’altro che garantire la sacrosanta presunzione di innocenza dell’indagato. Significa prendere una scorciatoia politicamente redditizia ma costosissima, perché peggiora il bilanciamento tra il diritto dell’indagato e il diritto di tutti a essere informati. Pensare di assicurare per queste vie una informazione affidabile e rispettosa è come tagliare un nodo tra i capelli con un’accetta. È ovviamente più facile che affrontare il tema con la cura che servirebbe, cioè chiamando tutte le parti coinvolte – media, inquirenti, avvocatura e legislatore – a collaborare in un’ottica di riforma complessiva. Salvaguardando, e semmai rafforzando, modi e strumenti dell’azione autoregolatoria, ciò che tocca all’Ordine in quanto presidio deontologico della categoria.
Fine di questo prologo.
A proposito di giornalismo accurato vi avevamo raccontato in una delle ultime newsletter della nostra idea di istituire un gruppo di lavoro sull’inchiesta, formato da giornalisti ma anche esperti di tecnologie, di diritto, di fundraising. Lo avevamo definito un gruppo plurale – e per questo abbiamo scelto la sigla Gli, Gruppo di lavoro inchiesta – perché pensiamo che oggi fare giornalismo di approfondimento richieda competenze molto diverse. Soprattutto, pensiamo che rispetto al passato un’inchiesta non possa che essere fatta in modo collaborativo. Ovvero: tra giornalisti di diverse testate (anche straniere), tra giornalisti e pubblico, tra giornalisti e cittadinanza, e appunto tra giornalisti e altre professionalità. È una novità che emerge soprattutto tra le nuove generazioni, e che intendiamo incoraggiare nei mesi prossimi.
Tutto questo per dire che Gli – il Gruppo di lavoro sull’inchiesta – ha partorito le prime idee. Sulle cose che vi stiamo per dire, ci piacerebbe avere anche le vostre di idee, ed ecco perché abbiamo creato un indirizzo e-mail a cui potete inviare pareri, suggerimenti e richieste: inchieste@odg.mi.it. Leggeremo tutto e proveremo anche a rispondere (al plurale).
E dunque eccoci a quello che Gli intende fare su formazione, servizi di tutela legale e fundraising.
In tema di formazione. In programma c’è un corso un po’ particolare, che prende spunto da una cosa che avevamo scritto qui. Il corso si svolgerà in presenza e come sempre sarà possibile iscriversi dal portale formazionegiornalisti.it Lo abbiamo intitolato Anatomia di una inchiesta e per sottotitolo abbiamo scelto Metodo, processo e strumenti: cosa serve per fare giornalismo di approfondimento. È organizzato dall’Ordine dei giornalisti della Lombardia, IrpiMedia e Info.nodes, e vuole approfondire metodo, processo e strumenti di una inchiesta. In dettaglio: fonti di finanziamento e budget, team di lavoro, strutturazione e metodo dell’ipotesi di investigazione, verifica delle fonti, strumenti di software e database, tutela legale e assicurativa, partnership possibili con altre competenze. Il campo di applicazione sarà quello del giornalismo ambientale. Il taglio del corso sarà laboratoriale e si svilupperà in quattro moduli. È dunque consigliabile la frequenza a tutti i moduli. Al termine del corso – gratuito e in presenza – sarà formulata da ogni partecipante un’idea progettuale da portare avanti nei mesi successivi anche in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti della Lombardia. Dato l’approccio laboratoriale, il tetto massimo di iscrizioni sarà fissato a 30 partecipanti. La sede del corso sarà a Milano, presso la sala stampa di via Cordusio n.4.
Questa la scansione dei quattro moduli che saranno pubblicati in questi giorni sul portale formazione
- 15 febbraio 2024 Dall’idea di una inchiesta alla realizzazione: metodo, fasi e strumenti Docenti: Gloria Riva (giornalista, Pulitzer 2016 per Panama Papers); Davide Del Monte (Info.nodes); Lorenzo Bagnoli (giornalista, IrpiMedia); Carlotta Indiano (giornalista, IrpiMedia) Esercitazione su un caso di studio
- 22 febbraio 2024 Gli strumenti imprescindibili: bilanci di società, visure camerali e governance Docenti: Fabio Pavesi (giornalista, già Sole 24 Ore); Lorenzo Bagnoli (giornalista, IrpiMedia); Stefano Martinazzo (forensic accountant) Esercitazione su un caso di studio
- 28 febbraio 2024
I dati di pubblico interesse su appalti e investimenti pubblici. Dove trovarli e come fare scraping docenti: Andrea Borruso (analista GIS, Geographical Information System), Riccardo Saporiti (giornalista, Sole24 Ore-Infodata)
Esercitazione su un caso di studio
- 7 Marzo 2024 L’accesso civico generalizzato agli atti
Docenti: Luca Rinaldi (responsabile Dossier di MilanoToday), Laura Carrer (giornalista freelance), Lorenzo Bagnoli (giornalista, IrpiMedia), Davide Del Monte (Info.nodes)
Esercitazione: come si costruisce il pitch di una inchiesta
In tema di servizi.Il fenomeno delle querele temerarie – Slapp – indirizzate a chi fa inchieste è in aumento anche in Italia. Si traduce in una forma di intimidazione che limita di fatto la libertà di informazione. Attraverso il gruppo Gli, l’OgL intende dunque avviare uno sportello di indirizzo legale, per affiancare i giornalisti nella produzione di contenuti giornalistici potenzialmente oggetto di contestazione e ridurre il rischio di querele temerarie. Attenzione: affiancare in termini di prevenzione (e di indirizzo) non di procedimenti giudiziari.
Saranno due i livelli del servizio. Il primo è relativo alla verifica in fase di produzione (articolo, video, podcast…). È l’equivalente di quello che avviene nelle aziende editoriali: la possibilità di sottoporre a un esperto contenuti e forme del prodotto giornalistico per evitare o ridurre il rischio di contestazione. Il secondo livello riguarda l’eventuale contestazione relativa a un contenuto già prodotto. In questa fase, l’indirizzo è volto a valutare la consistenza della contestazione perché il giornalista possa decidere se sostenere i costi di un eventuale contenzioso.
Le tematiche di maggiore rilevanza di cui lo sportello si occuperà sono le seguenti:
– correttezza dell’uso delle fonti e loro tutela
– rispetto dei canoni giurisprudenziali per non incorrere nella configurabilità di diffamazione a mezzo stampa
– come muoversi nel rispetto della privacy e dei dati sensibili
– limiti nell’utilizzabilità di materiale fotografico e di contenuti reperiti sul web
– tutela nella raccolta di dati ed interviste.
Anche in questo caso l’indirizzo e-mail a cui scrivere è inchieste@odg.mi.it. Gireremo le vostre richieste alla nostra consulente legale.
In tema di Fundraising Come abbiamo già scritto qui, per sostenere in concreto progetti giornalistici di inchiesta l’Ordine della Lombardia ha avviato un monitoraggio delle fonti di finanziamento a sostegno del giornalismo indipendente. Ogni mese forniremo un aggiornamento su bandi, grant e fellowship fornendo le coordinate del finanziamento e rimandando ai siti di riferimento.
Avviso importante: ci limiteremo a questo, per ora, cioè dare informazione sulle fonti di finanziamento. Non affiancheremo chi voglia accedervi perché sarebbe un compito troppo ambizioso, almeno in questa fase. Per le prossime settimane abbiamo selezionato 9 opportunità di finanziamento che ci sembrano interessanti. Le trovate qui.
Una proposta sulle questioni di genere.
Il Consiglio dell’Ordine regionale della Lombardia, nella sua riunione del 19 dicembre 2023, ha deciso di sottoporre al Consiglio Nazionale una modifica del regolamento sulla Formazione continua. La proposta punta a introdurre l’obbligo di acquisire almeno 5 crediti deontologici su corsi e temi legati alle questioni di genere. Sarebbe un contributo importante al miglioramento della professione giornalistica.
Una notizia di ordine fiscale.
A partire dal 1° gennaio 2024, salvo proroghe, scatterà l’obbligo di fatturazione elettronica per tutti i contribuenti minimi e forfetari: indipendentemente dall’ammontare dei ricavi/compensi, saranno tenuti ad emettere fattura elettronica via Sistema di Interscambio. Per tutti i giornalisti che ricadono in questo regime fiscale è quindi giunto il momento di organizzarsi, acquistando un programma gestionale per l’emissione delle fatture elettroniche oppure appoggiandosi ai servizi gratuiti messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.
Un accordo.
Sala stampa al Palazzo di Giustizia di Milano, si riparte. Il Presidente della Corte d’appello di Milano, Giuseppe Ondei, e il Presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia, Riccardo Sorrentino, hanno firmato il 12 dicembre un protocollo di durata triennale per l’utilizzo da parte dei giornalisti della sala intitolata al giornalista dell’Ansa Annibale Carenzo.
Il protocollo regola l’utilizzo degli spazi e delle attrezzature della sala cronisti da parte degli iscritti all’Ordine. Riconosce che la presenza dei giornalisti «assidua e costante nel tempo» ha il «fine di garantire il diritto all’informazione dei cittadini, in relazione ai fatti di cronaca che trovano epilogo in sede giudiziaria»; e richiede «per la garanzia di tempestività delle informazioni, di scrittura immediata degli articoli» di avere a disposizione «uno spazio consono». La sala sarà presto oggetto di alcuni interventi di ristrutturazione grazie al contributo della Fondazione Fiera di Milano, guidata da Enrico Pazzali. «Con la firma di oggi gli uffici giudiziari di Milano confermano la presenza al loro interno di una sala stampa per dare possibilità a tutti i giornalisti di svolgere al meglio il proprio lavoro con tempestività e in condizioni dignitose», ha detto Ondei.
Per il presidente dell’OgL Riccardo Sorrentino questo accordo «conferma l’importanza che la cronaca giudiziaria ricopre per tutto il mondo giornalistico. È un settore che assume sempre più un valore paradigmatico per la delicatezza delle informazioni e per le competenze che richiede e impone al giornalista, chiamato sempre più a svolgere un ruolo di traduttore culturale».