«Cosa serve oggi? Essere inquieti»

Parla Laura Silvia Battaglia, direttrice delle testate della Scuola di giornalismo dell’università Cattolica di Milano: «Per chi arriva oggi a questa professione il giornalismo sarà sempre più ricerca: andare sul posto, fare quella telefonate in più che serve per riconquistare la fiducia del pubblico»

«Viviamo nell’abbondanza di comunicazione e informazione. A produrre contenuti può essere ogni cittadino non solo i giornalisti. Dove sta la differenza? Nel bagaglio deontologico e nella professionalità dei giornalisti, nella loro capacità di verifica delle notizie». È uno dei temi dell’intervista a Laura Silvia Battaglia, direttrice delle testate della Scuola di giornalismo dell’Università Cattolica, realizzata da Stefano Guarrera. Potete leggere il testo completo dell’intervista sull’ultimo numero dei Tabloid, il trimestrale dell’ordine dei giornalisti della Lombardia dedicato ai temi dell’informazione.

«Il mondo dell’informazione – continua Battaglia – è un’industria, ma non deve pensare solo a rientrare dalle spese. Primo compito del giornalista è fare da cane da guardia del potere. Indagare su un tema se i conti non tornano. Un pubblico che non paga per informarsi rischia di ritrovarsi con un’informazione che soffre di sudditanza nei confronti della politica». 

Qual è oggi il compito delle Scuole di giornalismo? «Dare una chance in più. Se prima si era costretti ad imparare le regole del mestiere lavorando, adesso nelle scuole i giovani possono apprendere norme e regolamenti in anticipo. Possono ragionare su casi studio concreti e commentare l’applicazione delle sanzioni in caso di violazione. Il tutto prima di essere gettati in situazioni in cui è facile sbagliare».

Quella a Laura Silvia Battaglia è la terza di una serie di tre interviste ai direttori delle Scuole di giornalismo lombarde riconosciute dall’OgL (qui l’intervista a Venanzio Postiglione, direttore della Scuola di giornalismo Walter Tobagi di Milano; qui quella a Daniele Manca, direttore del Master di Giornalismo dello Iulm di Milano). L’obiettivo di queste interviste è indagare quale sia la formazione che si può e si deve fornire ai giovani colleghi che si affacciano alla professione.

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