I nuovi sistemi di intelligenza artificiale basati su reti neurali – come ChatGPT – possono cambiare il giornalismo. Secondo molti esperti siamo all’inizio di una svolta, paragonabile a quella del web e dei social, di cui non intravediamo gli esiti. Quali i rischi e le opportunità? Quale valore può apportare Chat GPT al lavoro quotidiano di chi fa informazione? Come può aiutare chi scrive un’inchiesta, chi deve assemblare e interpretare dati statisticamente complessi o intende fare previsioni sull’evoluzione di un fenomeno sociale?
Per rispondere a queste domande, l’OgL ha organizzato un corso in collaborazione con il consorzio Cefriel del Politecnico di Milano, uno dei migliori centri di competenza italiani in tema di digitale. Il corso si terrà il 21 Marzo, dalle 10 alle 13, in formato streaming (massimo 70 partecipanti), e sarà tenuto dal professore Luca Mari, docente presso l’Università Cattaneo – LIUC ed esperto di sistemi di intelligenza artificiale.
Il corso costerà 35 €, e come abbiamo spiegato in questo articolo, è il primo esperimento di corsi a pagamento organizzati dall’ordine della Lombardia. L’obiettivo è democratizzare l’offerta, cioè offrire a un prezzo simbolico corsi che sul mercato costerebbero – come in questo caso – almeno 10 volte in più.
Alcune cose su Chat GPT. La rete neurale creata da OpenAI è stata resa disponibile dal 30 novembre al 2022 in una prima versione gratuita e da febbraio in una versione ad abbonamento. Da allora, in accordo a statistiche non ufficiali oltre 100 milioni di persone ne hanno fatto uso, rendendolo il sistema con la più rapida diffusione nella storia del web.
Il comportamento di ChatGPT, spesso così sofisticato da essere indistinguibile da quello di un esperto umano, è il risultato non di algoritmi programmati nel software, ma di un complesso processo di addestramento realizzato su un’enorme quantità di testi: la rete neurale è stata così istruita non solo su cosa rispondere ma anche su come farlo, e da questo deriva la sua capacità di usare diverse lingue e diversi registri linguistici, e perfino di saper dialogare su piani metalinguistici e metacognitivi.
Pur non essendo né il primo né l’unico chatbot prodotto nei laboratori di ricerca e sviluppo di intelligenza artificiale, ChatGPT ci sta dimostrando concretamente che numerose attività intellettuali, incluse alcune rilevanti per la professione giornalistica, possono essere oggi realizzate con il supporto efficace di sistemi sintetici, che in qualche caso potrebbero anche sostituire gli esseri umani, prospettando scenari anche davvero rivoluzionari.
Si stima che il cervello umano abbia 1011 neuroni, ognuno con 104 sinapsi, e dunque 1015 connessioni. GPT-3, su cui ChatGPT è basato, ha 1011 connessioni ma questo dato è destinato ad aumentare nelle prossime versioni, se si considera che GPT-2, rilasciato nel 2019, aveva 109 connessioni.
Obiettivi formativi del corso. Il corso in questione è volto a chiarire:
a) cosa “c’è dentro la scatola” di ChatGPT, cioè come è costruito;
b) cosa è utile sapere per usarlo appropriatamente;
c) se e come Chat GPT cambierà il nostro modo di fare ricerche, di mettere in connessione dati e fatti e perfino di scrivere un articolo o realizzare un video;
d) se e come, dunque, potrà innovare il modo di fare il giornalista
Modalità di iscrizione. Per iscriversi al corso c’è tempo fino al 15 marzo. L’iter è il seguente
1. Effettuare l’iscrizione al corso sulla piattaforma www.formazionegiornalisti.it
2. Effettuare il bonifico di 35 euro intestato a
ORDINE DEI GIORNALISTI DELLA LOMBARDIA
IBAN: IT66R 05034 01741 000000020590
Banco BPM
Nella zona “causali” indicare
– nome e cognome
– codice fiscale
– Ordine di provenienza
– Titolo del corso
3. Allegare copia del bonifico in una e-mail da inviare a corso.odg@odg.mi.it
La copia del bonifico e le info indicate dovranno essere inviate entro e NON oltre il mercoledì 15 marzo.
Ad oggi i posti risultano esauriti e penso sia assolutamente comprensibile visto il numero degli associati albo…70 partecipanti !? grazie cordiali saluti
Visto che il corso è in streaming, perché prevedere un numero chiuso di partecipanti?
Caro Pierluigi,è un vincolo posto dall’Ordine Nazionale
È prevista una nuova versione del corso????
Peccato… essendo in streaming non ha senso il numero chiuso e non dare l’opportunità a tutti di partecipare. E’ un vincolo sbagliato e come tale andrebbe cambiato.
Un’altra cosa: sarebbe importante indicare sempre l’orario dei corsi (io al mattino non posso mai, ad esempio).