Il consiglio dell’Ordine ha deciso di dar vita a una rete di referenti territoriali, uno per ogni provincia – escluso Milano – che abbiano il compito di coinvolgere gli altri iscritti all’Albo e la società civile sui temi del giornalismo e nelle attività dell’Ordine attraverso Progetti territoriali.
Il referente non rappresenta l’Ordine sul territorio: è un ruolo, questo, riservato al Consiglio. I suoi compiti sono quelli di:
- fungere da punto di contatto per la raccolta di suggerimenti, segnalazioni, proposte e opportunità relative all’attività dell’Ordine regionale da parte di altri giornalisti, cittadini e da tutte le diverse articolazioni della società civile presenti sul territorio;
- promuovere la professione di giornalista, facendo leva sul radicamento sul territorio di competenza e sulle conoscenze maturate in loco.
- sostenere lo sviluppo di uno spirito di collaborazione tra giornalisti, favorendo e organizzando momenti di incontro, condivisione, formazione e diffusione della cultura giornalistica all’interno e all’esterno della comunità professionale.
Il ruolo viene svolto a titolo gratuito, ma i progetti presentati possono ottenere un finanziamento dal Consiglio. La carica di referente dura fino al termine dell’anno solare, e può essere rinnovato. I colleghi, professionisti e pubblicisti possono quindi proporre entro il 31 marzo, un progetto dettagliato, che sarà esaminato e poi seguito dal Consiglio dell’Ordine. Il progetto va inviato via Pec all’indirizzo presidenza@pec.odg.mi.it . In oggetto va indicato: Referenti territoriali 2023 – provincia di XXXX.
I requisiti personali sono:
- iscrizione all’Albo dei giornalisti della Lombardia, nell’elenco professionisti o in quello dei pubblicisti da almeno cinque anni;
- godimento dei diritti civili e politici;
- non aver riportato condanne penali e non essere destinatario di provvedimenti che riguardano l’applicazione di misure di prevenzione iscritte nel casellario giudiziario;
- non essere sottoposto a procedimenti disciplinari al momento della presentazione della domanda e non aver ricevuto sanzioni disciplinari negli ultimi cinque anni;
- essere in regola con il pagamento delle quote d’iscrizione all’Albo;
Il candidato dovrà presentare:
- il curriculum vitae;
- una autocertificazione che attesti di non avere pendenze penali o disciplinari;
- una breve lettera di auto-presentazione, in cui dovranno essere esplicitati i fattori motivazionali;
- un Progetto Territoriale in cui dettagliare la proposta operativa.
Il Progetto Territoriale dovrà consistere in un elaborato liberamente strutturato che descriva sinteticamente (massimo 1500 parole) come i candidati intendono sviluppare le iniziative potenziali di rappresentanza sul territorio e presenti le motivazioni e il modello di azione su tutto il corso dell’anno.
A livello generale è auspicabile che il candidato presenti le proprie idee di promozione e sviluppo della professione e delle strategie possibili di decentramento in relazione alle azioni e alle politiche regionali del Consiglio dell’Ordine.
A livello operativo si consiglia di costruire la proposta operativa in relazione ad aspetti professionali specifici del territorio.
Il Consiglio, o un suo delegato, si riserva di integrare la propria valutazione attraverso un colloquio conoscitivo.
È necessario che il candidato abbia la residenza, ovvero svolga la propria attività principale, nel territorio per il quale presenta la candidatura.