Mafia in Lombardia: quadro storico e indagini in corso

Criminalità e devianza, strumenti a disposizione e vincoli deontologici. L’Ordine regionale della Lombardia, su iniziativa della consigliera delegata su giovani, nuovi giornalismi e pari opportunità, Ester Castano – che sarà presente a entrambi gli appuntamentiha organizzato due corsi  (con crediti). Le iscrizioni si  apriranno il 25 aprile.

L’11 maggio, dalle 10 alle 13, in streaming, è previsto il corso

Raccontare la mafia in Lombardia: strumenti, fonti e deontologia

Relatori saranno Alessandra Dolci, procuratrice aggiunta a capo della Direzione distrettuale antimafia di Milano; Pierpaolo Farina, ideatore di WikiMafia – Libera enciclopedia sulle mafie; e Danilo De Biasio, direttore Festival diritti umani di Milano e consigliere nazionale Odg.

«Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene». Le parole di Paolo Borsellino aiutano a comprendere il ruolo di responsabilità a cui il giornalismo è chiamato nel contrasto attivo alla criminalità organizzata. Non servono etichette: la professione se fatta con responsabilità è intrinsecamente “antimafia”. Farina darà un quadro storico dell’organizzazione criminale in Lombardia; Dolci toccherà elementi giuridici e investigativi della materia; De Biasio si concentrerà sul Codice deontologico nell’esercizio dell’attività giornalistica, in particolare sull’applicazione dell’articolo 2 (Diritti e doveri) della legge professionale 69/1963 relativamente a servizi d’inchiesta, e sull’importanza della scorta mediatica per i giornalisti minacciati.

Il 21 maggio, dalle 10 alle 13, in streaming, è previsto il corso

Devianza minorile e linguaggio giornalistico tra tutele e stereotipi

Relatori saranno Ciro Cascone, procuratore della Repubblica Tribunale Minori; Marisa Marraffino, avvocata specializzata in diritto minorile e dell’informatica; Elisabetta Dagostino, docente Istituto comprensivo statale “Via Giacosa”, Franco Elisei, presidente Ordine dei giornalisti Marche. Modera Paola Busto, giornalista professionista.

È  sempre garantito il diritto di cronaca quando ci si trova di fronte a minori di 18 anni accusati di aver commesso reati? Quando va protetto il minorenne? Come va tutelato lo sviluppo della personalità? Come una cattiva informazione giornalistica, con titoli scandalistici (l’uso di “baby gang” e “baby prostitute” è solo un esempio) può influire negativamente sulla società? Saranno i quesiti affrontati nel corso del webinar dal procuratore Ciro Cascone e dall’avvocata Marisa Marraffino. La docente Dagostino porterà la sua testimonianza di insegnante di una scuola secondaria di primo grado, tra stereotipi e opportunità. Il giornalista Elisei approfondirà gli aspetti deontologici della Carta di Treviso su informazione e minore età. Modera la giornalista Busto.

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