I giornalisti iscritti all’albo professionale sono tenuti a un comportamento di lealtà e di solidarietà nei confronti dei colleghi. Questo implica che qualsiasi discriminazione od ostacolo all’accesso alle informazioni può comportare conseguenze disciplinari a carico di coloro che, al posto di agevolare, escludono o limitano l’agibilità professionale dei colleghi. Il richiamo ai doveri di professionisti e pubblicisti che curano uffici stampa, o uffici di relazioni esterne di enti pubblici o società private, si rende necessario dopo diverse segnalazioni pervenute all’Ordine regionale lombardo nelle ultime settimane.
Si tratta di segnalazioni di varia natura, dalle conferenze stampa su questioni di amplissimo interesse pubblico, ma limitate a un gruppo mirato di testate – a torto ritenute più importanti di altre – a eventi sportivi di portata nazionale con revoche o sottrazioni mirate di accrediti a giornalisti ritenuti scomodi, fino ad amministrazioni pubbliche che escludono dal canale di comunicazione istituzionale testate ritenute ostili. Anche a prescindere da eventuali illeciti commessi dai responsabili legali di società ed enti – che possono essere rilevati e contestati in altre sedi – l’Ordine dei giornalisti della Lombardia ricorda a tutti gli iscritti all’Albo che l’acquiescenza a comportamenti scorretti verso colleghi integra di fatto un illecito di natura disciplinare, sul quale l’Ordine lombardo e il Consiglio di disciplina territoriale concentreranno le rispettive competenze ed attenzioni.