Cerimonia di consegna delle tessere da praticante, oggi, ai ragazzi del Master in giornalismo dell’Università Cattolica di Milano, con il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia, Alessandro Galimberti, accompagnato dal direttore del Master, Marco Lombardi, dal direttore delle testate e coordinatore, Matteo Scanni, dalla responsabile degli stages, Paola Abbiezzi e dal delegato dell’Ordine della Lombardia nella Commissione di selezione al Master della Cattolica, Pier Angelo Panzeri. “Da oggi entrate a far parte di una community di professionisti dell’informazione – ha esordito il presidente Galimberti – in un momento storico delicato per l’informazione. Voi siete nati e cresciuti nell’era dell’economia digitale, con tutte le conseguenze positive e negative che questo ha comportato.
Oltre alla positività della velocità – prima impensabile – dello scambio di informazioni e del confronto diretto, c’è purtroppo, nell’economia digitale, anche un grave problema: quello della disintermediazione che sta diseducando e assuefacendo alla disinformazione e alle fake news. C’è un humus culturale nel mondo del web che non tollera alcuna regola, che non ha norme giuridiche di riferimento e tantomeno norme deontologiche. Questo sta determinando un declino del peso dell’informazione, quella vera, soprattutto sul web. Oggi chiunque, sulla Rete e sui social in particolare, può pubblicare fake news spacciandole per scioccanti novità, con la certezza che pubblicare notizie false – costruite ad arte e a tavolino quasi sempre per infangare un’altra persona o un’istituzione – sarà un atto privo di conseguenze giuridiche. Questo succede perché nell’ecosistema del web non c’è un sistema di norme cogenti universalmente riconosciuto (quelle su cui negli Stati democratici si fondano la civiltà e i diritti delle persone) e non c’è una giurisdizione internazionale che giudichi le violazioni, cioè i reati, e le responsabilità degli utenti. Il web non può più continuare a essere una prateria selvaggia”.
“Bene – ha continuato Galimberti – sappiate invece che i giornalisti ancora hanno regole deontologiche e obbediscono a leggi civili e penali su qualsiasi mezzo d’informazione stiano lavorando, sia carta stampata, televisione, radio o web e financo i social. Doverosa, per i giornalisti, è la verifica delle fonti. Doveroso, per i giornalisti, è il linguaggio “continente” che deve rispettare le persone, siano essi soggetti deboli, i potenti o gli sconosciuti di turno. I fatti che descriviamo ai lettori devono viaggiare accompagnati da un linguaggio oggettivo e civile. E un linguaggio oggettivo non è un’opinione aggressiva, non è maleducazione proterva e autogiustificata. I giornalisti sono portatori di valori, non sono molestatori con il microfono in mano, pedinatori o stalker dell’informazione. Dobbiamo svolgere la nostra professione con serietà, orgoglio e preparazione, nel rispetto delle regole e come portatori di valori. Noi, voi, apparteniamo a un mondo in cui ognuno è ancora responsabile di quel che fa. Il messaggio che lancio a chi, come voi, domani, andrà a sostenere l’esame di Stato per diventare giornalista professionista, è che dalle vostre generazioni, dai nuovi giornalisti, nasca un movimento di opinione che difenda i principi nei quali crede, nel rispetto delle regole, nel rispetto dell’altro, delle persone ma anche dei lettori”.
Di seguito i nomi degli iscritti al Master in giornalismo dell’Università Cattolica di Milano che oggi hanno ricevuto la tessera da praticante: Davide Arcuri, Beatrice Maria Beretti, Angela Buscaino, Federico Capella, Nicolò Capella, Serena Cauzzi, Marco Aljosha Cherubini, Matteo Chiesa, Irene Cuffaro Cosul, Camilla Curcio, Giulia Di Leo, Simone Fant, Andrea Ferrario, Stefano Francescato, Paolo Frosina, Simone Gervasio, Luca Giovannoni, Alessandro Mariani, Chiara Martinoli, Mariangela Masiello, Benedetta Minoliti, Maria Francesca Moro, Matteo Nava, Elena Pavin, Lorenzo Romandini, Lisa Semilia, Matteo Serra, Oscar Toson, Giorgia Venturini.