A chiusura dei quattro anni di presidenza dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia desidero riassumere i risultati raggiunti e prima ancora l’attività svolta dal Consiglio che ho presieduto. Ciò in omaggio al principio, classicamente democratico, di rappresentanza e cioè di responsabilità degli eletti verso gli elettori. E, non di meno, per rendere patrimonio comune le (nuove) fondamenta che abbiamo dato all’ente più rappresentativo dei giornalisti italiani.
Evitato il Commissariamento dell’Ordine lombardo
Quando il 16 ottobre 2017 ho raccolto il testimone della presidenza trovammo un anomalo contenzioso giudiziario tra l’Ordine della Lombardia e l’Ordine nazionale che rischiava di mandare in default il già critico bilancio dell’ente lombardo. In meno di due mesi, insieme al nuovo presidente nazionale Carlo Verna, abbiamo risolto il problema firmando un accordo che ha sancito la pacificazione tra i due enti e messo al riparo il nostro Ordine da qualsiasi rivalsa. Abbiamo così scongiurato il rischio (all’epoca tutt’altro che remoto) di un commissariamento dell’ente per grave indebitamento.
La spending review
Per rimettere il bilancio in carreggiata abbiamo fatto, nel 2018, una forte spending review con una puntuale ricognizione di tutti i contratti di fornitura di beni e servizi in essere, a cominciare da un vetusto (mai rinegoziato dal 2004) e oneroso contratto di affitto, ridotto del 37%, e tagliando gli onerosi contratti di telefonia e di tutti gli altri servizi senza scalfire l’efficienza, l’efficacia e il numero dei servizi erogati.
La rivoluzione digitale negli uffici
Nel corso dei quattro anni abbiamo messo in sicurezza il sistema informatico degli uffici e il database degli iscritti digitalizzando tutto il lavoro di sportello e di archiviazione dei dati, allineando i processi produttivi dei nostri uffici al regolamento europeo di “data protection” (Gdpr) entrato in vigore nel 2017. Con la digitalizzazione degli uffici abbiamo eliminato le code agli sportelli, scongiurando il rischio di blocco da lockdown. Ora per richiedere qualsiasi documento basta un click. La decisione di digitalizzare gli uffici si è rivelata provvidenziale nel periodo della pandemia del 2020.
Il voto online per le elezioni:
una conquista dell’Ordine lombardo
Il voto, per la prima volta online, nelle elezioni dell’Ordine dei giornalisti è stato reso possibile grazie a un intervento dell’Ordine lombardo (in partnership con la presidenza dell’Ordine dei commercialisti di Milano) al Consiglio dei ministri e al Ministero della giustizia che, nell’ottobre 2020, hanno accolto la nostra dettagliata e documentata richiesta di rinvio del voto in piena emergenza pandemica con l’istituzione del voto elettronico proprio per evitare il rischio di contagi.
Pec gratuita fino a fine 2021
Garantiamo a tutti gli iscritti la Pec (posta elettronica certificata) gratuita. Fin dal 2019 abbiamo infatti sottoscritto un accordo per fornire gratuitamente la Pec (Posta elettronica certificata) di ogni iscritto.
La riqualificazione professionale
per il mercato del lavoro
Due accordi ci hanno permesso di intervenire sul mercato del lavoro ricavando spazi finora inesplorati per l’attività dell’ente. Il primo nel 2019 con l’Unione degli artigiani della Provincia di Milano per incentivare e favorire consulenze e collaborazioni di giornalisti negli uffici stampa degli associati.
Un vero inedito anche il secondo accordo, nel 2021, con Anci Lombardia e con PoliS Lombardia, per la riqualificazione di 122 giornalisti precari da inserire nella Pubblica amministrazione attraverso un corso gratuito di riqualificazione di 60 ore e stage finali nelle amministrazioni e negli enti partner. Si è trattato di un esperimento pilota di partnership tra Ordine, istituzioni pubbliche e una fondazione bancaria. Ognuno dei partecipanti è stato rimesso in contatto con il mondo del lavoro attraverso stage mirati, per una decina di loro è già iniziato il percorso di reinserimento contrattuale.
Formazione obbligatoria: l’eccellenza lombarda
Il livello, la qualità e il numero dei corsi di formazione obbligatori offerti dall’Ordine della Lombardia è di assoluta eccellenza e un modello per tutt’Italia. Abbiamo gestito oltre 1.200 corsi su tutto il territorio regionale, da Varese a Mantova, da Sondrio a Cremona oltre che, ovviamente, a Milano. Cogliendo e valorizzando occasioni uniche e altamente professionali che offre la piazza di Milano, abbiamo dato l’opportunità agli iscritti lombardi di frequentare tutti i corsi gratuitamente. I numeri sono forniti nelle relazioni di bilancio annuali. Un lavoro organizzativo poderoso che è un po’ il fiore all’occhiello del nostro Ordine regionale e che solo la pandemia del 2020 ha forzosamente rallentato. Durante l’emergenza Covid, in ogni caso, abbiamo provveduto a fornire corsi in streaming e, appena avuta la possibilità a norma di legge, da settembre in poi, siamo riusciti a organizzare – fra i pochi in Italia – corsi sia in presenza sia in streaming contemporaneamente. Nessuno, in Italia, ha eguagliato i numeri e la qualità della nostra offerta formativa.
Emergenza Covid,
diritto di cronaca e reddito di “ultima istanza”
Con l’esplosione dell’emergenza Covid a fine febbraio 2020, ho perfezionato accordi con i Prefetti di tutte le province lombarde per garantire la libera circolazione dei cronisti nei periodi di lockdown. Sono intervenuto per “aprire” i confini della zona rossa di Codogno (i primi 11 Comuni in lockdown) per garantire la consegna dei giornali. Ho chiesto al Governo il sostegno al reddito delle fasce più deboli ottenendo il reddito di ultima istanza di marzo e aprile 2020 e successivamente, d’intesa con la Regione Lombardia – dopo che il Governo non aveva rinnovato le misure – è stata aperta la strada al sostegno di Palazzo Lombardia ai giornalisti con partita Iva (prima), ai freelance, ai Co.co.co. e diritti d’autore poi.
Abbiamo come Consiglio valorizzato l’imponente, puntuale e coraggioso lavoro svolto da tanti cronisti locali, richiamando invece alle Carte deontologiche direttori e capiredattori delle testate soprattutto televisive invitandoli a evitare la spettacolarizzazione dei casi in materia sanitaria.
Le battaglie contro gli aggregatori di rete
Per l’intero quadriennio abbiamo condotto battaglie contro l’ecosistema senza regole del web, dove il monopolio dei Big Tech ha sottratto e continua a sottrarre risorse economiche all’editoria, i cui bilanci languono a causa di una incessante “appropriazione indebita” di contenuti editoriali da parte dei grandi aggregatori.
Le rassegne stampa illegittime
e la tutela del diritto d’autore
Alla fine di aprile 2020 ho firmato un esposto denuncia alla Procura di Milano chiedendo il sequestro dei canali chat di Telegram e WhatsApp attraverso cui vengono diffusi ogni giorno gratuitamente i pdf di tutti i quotidiani e i periodici, con grave danno all’editoria. Allo stesso tempo l’Ordine chiede il recepimento urgente da parte del Parlamento italiano della legge europea sul copyright, legge approvata a Strasburgo nel marzo 2019.
I richiami sulla deontologia per arginare l’invadenza
del marketing e degli influencer
Oltre a denunciare l’eccessiva commistione tra pubblicità e informazione, abbiamo richiamato pubblicamente il direttore editoriale di una grande casa editrice internazionale al rispetto del lavoro giornalistico e alla deontologia, evitando sovrapposizioni e sconfinamenti nel marketing e nella pubblicità e diffidandolo a non sostituire il lavoro giornalistico con l’impiego di blogger e influencer. Richiamato ai doveri deontologici il direttore di un sito web per l’irrisoria retribuzione proposta ai collaboratori, ottenendo il ritiro del bando pubblico. Soprattutto su questi temi e sulle violazioni del Testo unico dei doveri del giornalista ha lavorato, in sordina e con grande competenza, il Consiglio di disciplina presieduto dal collega Paolo Colonnello gestendo le istruttorie di circa 500 fascicoli in quattro anni.
Il richiamo agli uffici stampa
sul diritto di accesso alle fonti
“I giornalisti iscritti all’albo professionale sono tenuti a un comportamento di lealtà e di solidarietà nei confronti dei colleghi. Questo implica che qualsiasi discriminazione od ostacolo all’accesso alle informazioni può comportare conseguenze disciplinari a carico di coloro che, al posto di agevolare, escludono o limitano l’agibilità professionale dei colleghi”: questo il richiamo del Consiglio dell’Ordine lombardo, il 18 luglio 2020, nei confronti dei professionisti e pubblicisti che curano uffici stampa, o che lavorano negli uffici di relazioni esterne di enti pubblici o società private.
Il Festival del giornalismo digitale locale Glocal
Abbiamo, ogni anno, fattivamente collaborato con Varese News nell’organizzazione del Festival del giornalismo digitale locale Glocal (punto di riferimento e di richiamo per giornalisti e studenti da tutt’Italia) che si svolge ogni anno a metà novembre garantendo decine di corsi di formazione nel programma del Festival varesino su temi di strettissima attualità e sul futuro del giornalismo non solo digitale entrando, ogni volta, nel trend topic quotidiano di Twitter.
La Commissione pari opportunità
Fin dall’inizio del nostro mandato abbiamo istituito, per la prima volta, la Commissione pari opportunità e un Osservatorio sul linguaggio di genere che ha prodotto due libri sulle questioni di genere, decine di convegni e interventi che hanno ispirato il dibattito sulle Carte deontologiche
Abbiamo inoltre:
– siglato una convenzione con la Casagit per offrire i servizi sanitari a prezzi calmierati ai colleghi freelance (e ai loro familiari) non iscritti alla Cassa malattia giornalisti
– istituito e finanziato direttamente tre borse di studio ogni anno per il Master in giornalismo Walter Tobagi (per la prima volta dall’avvio, 10 anni fa, della convenzione con l’Università Statale di Milano)
– organizzato un incontro pubblico con Liliana Segre all’auditorium dell’Università Iulm per ascoltare la sua testimonianza sul dramma delle leggi razziste antisemite, la persecuzione nazi-fascista e la Shoah.
– stipulato accordi per fornire consulenze fiscali a prezzi calmierati per le dichiarazioni dei redditi.
– garantito il gratuito patrocinio legale a tanti freelance nel recupero dei crediti
– mantenuto invariata la quota annuale di iscrizione all’Ordine
– firmato un accordo con il Dipartimento di diritto economia e culture dell’Università Insubria di Varese e Como per la creazione di un “Centro di ricerca e studi su diritto, media, informazione e società”.
Questo è il report in massima sintesi di quattro anni di impegno dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia per i nostri iscritti.
I fatti parlano, danno un senso all’impegno e, soprattutto, non temono smentite.
E resta comunque la base solida su cui costruire il futuro della professione.
Alessandro Galimberti
Presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia